Ciclismo

Giro d’Italia 2021, Yates e Vlasov alzano bandiera bianca. Bernal troppo forte, ora mirino sul podio

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Sogno maglia rosa ormai svanito per Simon Yates (Team BikeExchange) e Aleksandr Vlasov (Astana-Premier Tech), non affondati nella tappa odierna da Sacile a Cortina d’Ampezzo, ma comunque giunti al traguardo con più di due minuti di ritardo accumulati di fronte ad un Egan Bernal semplicemente spaziale.

Vlasov è riuscito lo stesso a mantenere il suo quarto posto in classifica, ma oramai si trova a 4’18” dalla vetta; mentre Yates, dopo l’illusione dello Zoncolan, è stato costretto a cedere la seconda piazza all’azzurro Damiano Caruso, slittando al quinto posto, nonché a 4’20” da Bernal. Insomma, il russo e il britannico si trovano a soli 2″ di distacco. Una battaglia interna che da qui a Milano si preannuncia di fuoco.

In ogni caso, oggi sia Yates che Vlasov sono comunque apparsi come due tra i big più deludenti del giorno. Oggi il capitano della BikeExchange ha subito un duro colpo lungo il Passo Giau, cedendo in fretta al ritmo della EF Education Nippo di Hugh Carthy, per poi staccarsi a metà salita; ancor prima dell’attacco di Bernal. La Cima Coppi di questo Giro (dopo la cancellazione del Pordoi) ha così letteralmente tagliato le gambe all’inglese, che non è più riuscito a recuperare, per poi pagare 2’37” importantissimi, che hanno sancito, ancora una volta, la sua disfatta al Giro, e quella maglia rosa che continua a ritorcersi contro.

Condizione per niente brillante anche da parte di Vlasov che, sfortuna a parte dettata dal tempo perso sul Giau per via della mantellina rimasta impigliata nella bici, non è certamente apparso in una delle sue giornate migliori, pagando 2’11” davvero preziosi. Il podio non è lontano, ma gli avversari non sono da sottovalutare.

E se ci soffermiamo proprio su questo punto, al momento, o più semplicemente al termine della seconda settimana e delle prime due tappe alpine, la maglia rosa di Bernal e la seconda piazza di Caruso, appaiono indiscutibili. Ma dal terzo gradino del podio di Hugh Carthy, che si trova a 3’40” dalla vetta, sino al sesto posto di Giulio Ciccone, c’è soltanto 1’01” di distacco che, nei prossimi giorni, potrebbero cambiare le carte in tavola e ribaltare nuovamente la parte alta della generale. Nulla è ancora deciso.

Foto: Lapresse

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