Formula 1

F1, quali sono le novità portate dalla Ferrari a Barcellona? Salto in avanti in qualifica

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La Ferrari ha concluso le qualifiche del Gran Premio di Spagna con il quarto posto di Charles Leclerc e il sesto di Carlos Sainz. Si tratta della miglior prestazione stagionale. Mai, infatti, le Rosse si erano comportate così bene nella giornata di sabato. Certo, il monegasco aveva realizzato il quarto tempo sia in Bahrain che a Imola, ma lo spagnolo non era andato oltre l’ottava piazza a Sakhir, venendo addirittura eliminato nel Q2 in Romagna. A Portimao, invece, l’iberico aveva fatto meglio del compagno di squadra, ma le vetture di Maranello si erano dovute accontentare del quinto e dell’ottavo crono.

Quali sono le novità che hanno permesso questo miglioramento? Principalmente il nuovo alettone posteriore. In Portogallo era stata usata un’ala da medio carico, la stessa di Imola. Invece a Montmelò si è visto un alettone con corda maggiorata, quindi ad alto carico. Il pezzo è stato testato nelle prove libere del venerdì in vista di Montecarlo, ma evidentemente ha fornito riscontri molto interessanti, poiché si è deciso di mantenerlo anche per le qualifiche odierne. Forse non è un caso che le monoposto di Maranello abbiano fatto bene nel tortuoso T3, il quale in passato è stato un’autentica croce.

Non vanno inoltre dimenticati un paio di dettagli poco appariscenti, ma non per questo meno efficaci. Rispetto alla pista lusitana, dovrebbe essere cambiato il set-up della sospensione posteriore e, al tempo stesso, non è un mistero che la Ferrari abbia presentato cestelli dei freni asimmetrici sulle ruote anteriori allo scopo di dissipare in maniera più equilibrata il calore prodotto dai dischi dei freni.

Invece, contrariamente a quanto annunciato, non è stato usato il nuovo fondo testato il venerdì a Portimao, quello con i sei piccoli generatori di flusso di fronte alle ruote posteriori. I riscontri fotografici non lasciano dubbi, entrambe le SF21 scese in pista oggi a Barcellona erano dotate ancora della vecchia versione, con soli tre deviatori, più grandi e più distanziati tra loro.

Poi, per la verità, tutto va contestualizzato. Il salto in avanti del Cavallino Rampante è relativo. Se tramutiamo il distacco in percentuale del tempo sul giro, i dati ci dicono che, rispetto alla pole position, Leclerc aveva pagato lo 0,76% a Sakhir, lo 0,42% a Imola e l’1,22% a Portimao. Al Montmelò, Charles ha lasciato sul piatto l’1% pulito. Invece, per quanto riguarda Sainz, il distacco percentuale dalla pole era stato di 1,37% in Bahrain e 0,89% in Portogallo (Imola non è quantificabile, perché l’iberico non è entrato in Q3). Nel Gran Premio di casa, Carlos ha accusato l’1,14% dal poleman.

Insomma, il distacco percentuale bene o male è lo stesso, anzi entrambi i piloti hanno saputo fare anche di meglio. Però le McLaren e Perez hanno sofferto molto più delle Rosse, mentre le Alpha Tauri non sono proprio pervenute. Tali dinamiche hanno consentito ai ferraristi di migliorare sul piano relativo, pur rimanendo stabili su quello assoluto.

Foto: La Presse

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