Formula 1

F1, GP Azerbaijan 2021: Ferrari e il timore che Baku rappresenti un brusco ritorno sulla terra

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A Montecarlo la Ferrari è finalmente tornata competitiva per il successo, come testimoniato dai fatti. Charles Leclerc ha riportato una Rossa in pole position per la prima volta dall’ottobre 2019, mentre Carlos Sainz ha regalato alla Scuderia di Maranello il primo podio stagionale, concludendo in seconda posizione. Rimane il dubbio di cosa sarebbe accaduto se il pilota monegasco avesse potuto partire, anziché dover rinunciare al GP a causa della rottura del porta mozzo sinistro, con ogni probabilità dovuta all’impatto contro le barriere al termine delle qualifiche del sabato. Difficilmente il Cavallino Rampante avrebbe vinto, poichè Max Verstappen avrebbe potuto realizzare un overcut, ma probabilmente avremmo visto entrambe le Rosse sul podio.

Dunque una Ferrari decisamente rinvigorita dal Gran Premio di Monaco, ma probabilmente destinata a tornare a difendersi in quello d’Azerbaigian. Non si tratta di pretattica o di un jouer la prudence, ma dello scenario più verosimile. Il tracciato cittadino di Baku sarà infatti ben diverso da quello monegasco. Per le stradine del Principato, la SF21 ha messo in mostra una serie di ottime qualità, ovvero la capacità di generare carico a bassa velocità, notevole agilità, ottimo equilibrio e buona trazione. Cionondimeno, sulle coste del Mar Caspio la musica rischia di cambiare. È sufficiente effettuare un banale confronto per rendersi conto di quanto siano differenti i due contesti andando ad analizzare la velocità media sul giro.

2016
POLE MONACO – Daniel RICCIARDO (Red Bull), media 163,17 km/h
POLE BAKU – Nico ROSBERG (Mercedes), media 210,31 km/h

2017
POLE MONACO – Kimi RÄIKKÖNEN (Ferrari), media 166,44 km/h
POLE BAKU – Lewis HAMILTON (Mercedes), media 214,83 km/h

2018
POLE MONACO – Daniel RICCIARDO (Red Bull), media 169,65 km/h
POLE BAKU – Sebastian VETTEL (Ferrari), media 212,92 km/h

2019
POLE MONACO – Lewis HAMILTON (Mercedes), media 171,21 km/h
POLE BAKU – Valtteri BOTTAS (Mercedes), media 215,04 km/h

Come si può facilmente notare, la velocità media è decisamente più alta a Baku, in quanto la differenza si attesta tra i 43 e 48 km/h. D’altronde il circuito ricavano per la capitale azera è dotato di un lunghissimo rettilineo dove si possono raggiungere picchi folli. Ufficialmente, si è arrivati fino a 366 km/h, ma nel 2016 la Williams dichiarò di aver toccato addirittura i 378 km/h! Peraltro, non si tratta dell’unico rettifilo di rilievo del tracciato.

Insomma, è evidente come la cavalleria della power unit tornerà a recitare un ruolo principale, senza venire messa in ombra da altri attori come accaduto a Montecarlo. L’apparato propulsivo della Ferrari paga ancora dazio sotto questo aspetto, dunque non si tratta di un viatico incoraggiante. La SF21 potrà farsi valere nell’anello che circonda la città vecchia, ma è destinata a soffrire su tutto il resto del giro.

Ricapitolando, sarebbe esagerato aspettarsi la Scuderia di Maranello ai livelli del GP di Monaco. L’impressione è che i valori in campo potrebbero essere più simili a quelli del Bahrain, quindi Mercedes e Red Bull inarrivabili per il Cavallino Rampante, ingaggiato in un duello con la McLaren per il ruolo di terza forza in campo. Pertanto, Montecarlo dovrebbe rappresentare una parentesi felice nell’economia del 2021 ferrarista, mentre l’Azerbaigian si annuncia una gara più aderente a quelle a cui si è assistito prima dell’appuntamento del Principato.

Foto: La Presse

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