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Olimpiadi Pechino 2022, ipotesi boicottaggio occidentale? Gli Usa: “Ne discuteremo con gli alleati”

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Le nazioni occidentali boicotteranno in massa i Giochi olimpici invernali di Pechino 2022? L’ipotesi è improbabile, ma bisogna prendere atto che, seppur molto remota, al momento esiste la possibilità di un’edizione delle Olimpiadi della neve e del ghiaccio priva di svariati Paesi di primissimo piano, tra i quali potrebbe essere coinvolta in qualche modo persino l’Italia.

Il punto è che nelle ultime settimane sta andando in scena un autentico braccio di ferro economico-diplomatico tra Occidente e Cina. Recentemente gli Stati Uniti, l’Unione Europea, la Gran Bretagna e il Canada hanno deciso di applicare una serie di sanzioni nei confronti di alcuni rappresentati di Paesi che violano i diritti umani, compresa appunto la Cina. Quest’ultima è finita sotto accusa per gli abusi perpetrati nei confronti degli Uiguri, una popolazione di religione islamica che vive nella provincia autonoma dello Xinjiang, situata nel nord-ovest dello stato cinese. La reazione del governo di Pechino a tali sanzioni non si è fatta attendere, anzi sono arrivate contro-sanzioni nei confronti di funzionari e istituzioni europee.

Insomma, un’autentica sfida politica che si sta inevitabilmente espandendo anche allo sport. Dopotutto, mancano meno di 10 mesi all’inizio dei Giochi olimpici invernali di Pechino 2022, che si svolgeranno dal 4 al 20 febbraio del prossimo anno. Nei giorni scorsi si è cominciato a discutere della questione in Norvegia. Il Paese scandinavo sta infatti valutando l’ipotesi di boicottare i Mondiali di calcio 2022 assegnati al Qatar, accusato di non rispettare i diritti umani. Tale vicenda, in piena evoluzione, ha spinto alcuni rappresentanti degli sport invernali norsk a riflettere sul fatto che la medesima questione potrebbe presentarsi anche in vista delle Olimpiadi cinesi. In effetti, ieri sera la situazione è diventata d’attualità dopo una dichiarazione di Ned Price, portavoce del Dipartimento di Stato degli Usa.

“Un boicottaggio dei Giochi olimpici e paralimpici di Pechino 2022 è qualcosa di cui dovremmo discutere con i nostri alleati” ha dichiarato il funzionario nel pomeriggio di Washington. Tale annuncio è subito stato rilanciato dei media americani, venendo ripreso dalle agenzie di stampa di tutto il mondo. Dopo poche ore, lo stesso Price è stato costretto a precisare tramite Twitter che “non abbiamo annunci da fare riguardo le Olimpiadi 2022, ma continueremo a consultarci con gli alleati per definire le nostre preoccupazioni comuni e stabilire un approccio condiviso”.

Insomma, un “dico-non dico” che non giova a chiarire la situazione. Di certo c’è che, se davvero l’ipotesi del boicottaggio diventasse concreta, il governo statunitense dovrebbe fronteggiare una forte opposizione interna. Già il mese scorso, la presidente del comitato olimpico americano Susanne Lyons si era detta fortemente contraria all’idea, affermando che “i boicottaggi non hanno avuto alcun effetto in passato, soprattutto nel 1980. La loro sola conseguenza sarebbe quella di danneggiare gli atleti, che si sono allenati per una vita allo scopo di avere l’opportunità di rappresentare la propria nazione e competere per le medaglie”. In effetti, la stragrande maggioranza dei commenti effettuati in Norvegia verteva sullo stesso tema, ovvero sul rischio che gli atleti si ritrovino a dover pagare un prezzo inaccettabile, subendo le conseguenze di logiche politiche totalmente aliene allo sport.

Si vedrà come evolverà la situazione nelle prossime settimane, ma con ogni probabilità l’avvicinamento ai Giochi olimpici invernali di Pechino 2022 non sarà semplice. È verosimile che le polemiche non mancheranno e l’ipotesi del boicottaggio venga ulteriormente riproposta, magari da uomini politici e istituzioni che non hanno la minima cognizione di causa sull’ambito sportivo. Peraltro, a ognuno di loro sarebbe bello ricordare come la XXIV edizione delle Olimpiadi “bianche” sia state assegnata alla Cina il 31 luglio 2015. Com’è che per quasi sei anni la questione non ha suscitato la minima indignazione o interesse da parte di lor signori?

Foto: La Presse

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