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Ciclismo, Giulio Ciccone alla prova Giro d’Italia e Vuelta a España. E se invece fosse un uomo da classiche?

Luca Saugo

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Giulio Ciccone quest’anno parteciperà al Giro d’Italia come braccio destro di Vincenzo Nibali e, successivamente, sarà il capitano unico della Trek-Segafredo alla Vuelta a España. Per il corridore abruzzese, questo 2021, sarà l’annata in cui capire se i grandi giri possono realmente essere il suo futuro, oppure se conviene spostare il mirino su altri obiettivi. Negli anni Giulio ha dimostrato di andare forte in salita e di tanto in tanto si è anche espresso su livelli vicini a quelli dei migliori scalatori al mondo. Tuttavia, a cronometro, invece, ha palesato dei limiti abbastanza pesanti che sovente lo penalizzano oltremodo quando prova a curare la graduatoria nelle gare di una settimana.

Ad oggi, Giulio, in carriera, non è ancora riuscito a centrare una top-10 nelle corse a tappe World Tour. Il corridore abruzzese ha fatto molto bene in gare di una settimana di rango minore e al Giro d’Italia del 2019 ha conquistato la tappa regina, la maglia azzurra e un posto in top-20. Tuttavia, quando ha provato a competere per un piazzamento di pregio nelle manifestazioni più importanti del calendario, per quanto riguarda questa tipologia di corse, è sempre stato respinto.

Al contrario, invece, negli anni ultimi anni Ciccone è emerso come un potenziale corridore di riferimento per le gare in linea più dure. Il suo risultato migliore, in questo 2021, al momento, è il quinto posto al Trofeo Laigueglia. Inoltre, l’anno scorso, oltre a vincere proprio la semiclassica ligure appena citata, ha colto un eccellente quinto posto al Giro di Lombardia. Giulio è un corridore esplosivo, dotato di scatto micidiale e capace di reggere senza problemi i lunghi chilometraggi. L’identikit perfetto di chi può diventare un asso nelle classiche delle Ardenne e nelle manifestazioni nostrane di fine stagione.

Giunto ormai alla soglia dei ventisette anni, Ciccone, se nel 2021 verrà nuovamente respinto dalle corse a tappe, potrebbe spostare il suo focus, dunque, su obiettivi che, al momento, sembrano strizzargli maggiormente l’occhio. La stessa cosa, nelle scorse stagioni, l’ha fatta Davide Formolo. Il veronese è arrivato due volte decimo al Giro d’Italia e una volta nono alla Vuelta, ma da quando ha deciso di concentrarsi sulle gare in linea, ha sfiorato il successo alla Liegi-Bastogne-Liegi e alla Strade Bianche e ha conquistato una bellissima maglia di campione d’Italia.

Foto: Lapresse

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