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MotoGP, Niccolò Pavesi: “Joan Mir parte favorito per le sue consapevolezze, Valentino Rossi è cresciuto molto nei test”

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Dopo una lunga attesa, una nuova stagione sta per cominciare. Il Motomondiale guarda a Losail sede ideale per iniziare questo percorso e nella classe regina le incognite non mancheranno. I test che si sono svolti in Qatar hanno lasciato degli spunti, ma è chiaro che quanto accadrà nel prossimo weekend (26-28 marzo) avrà un significato diverso. Tutti, infatti, spingeranno per massimizzare la loro prestazione e giocarsi il primo successo di tappa.

Si prospetta quindi un Mondiale 2021 di MotoGP con tanti punti interrogativi. Indubbiamente, per chi come Niccolò Pavesi, telecronista per DAZN di questa categoria, non ci può essere cosa migliore: “Sarà un campionato appassionante, aperto a qualunque risultato. Difficilissimo prevedere cosa possa accadere, non resta che godersi lo spettacolo“, le prime battute di Pavesi, nell’intervista concessa a OA Sport.

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Un Mondiale che a detta del commentatore non potrà che partire da chi ha vinto l’anno scorso, ovvero Joan Mir: “Lo spagnolo ha il vantaggio di partire con le consapevolezze della stagione precedente. Nel 2020 ha vinto perché si è dimostrato il più forte mentalmente, per cui non si può prescindere da lui, in sella alla Suzuki“. Vero che i candidati sono lì e hanno credenziali convincenti: “Quartararo con la Yamaha è velocissimo, mentre Vinales è in una sorta di bivio. Attenzione poi alle Ducati con Miller e Bagnaia, anche se il mio vero dubbio è un altro“.

Ovvero?Marc Marquez. Sappiamo che non ci sarà per i due round in Qatar, ma io credo che la sua presenza nella categoria non vada mai sottovalutata, specie in un contesto così equilibrato. Certo non vederlo nelle prime gare può tagliarlo fuori dal titolo, ma chi può dirlo…“. Non ci si può dimenticare poi di chi nel 2020 è stato il migliore della truppa italiana nella classe regina, ovvero Franco Morbidelli: “Franco l’anno scorso ci ha regalato emozioni speciali ed è chiaro che il suo obiettivo quest’anno è quello di vincere il titolo. Certo, il fatto di disporre di una moto con una specifica non aggiornata può essere uno svantaggio, ma come abbiamo visto nel 2020 non è detto che sia così“.

E Valentino Rossi?Valentino è molto cresciuto nei test e ho apprezzato lo spirito con cui sta affrontando questa nuova avventura in Petronas. Non so cosa possa fare in termini di risultati, ma sicuramente lo vedremo lottare ogni gara per il meglio possibile. Capiremo poi quale sarà la sua scelta per il futuro“.

Un’ultima domanda più ad ampio respiro, anche per sapere il parere di chi racconta le gesta dei piloti. Ebbene, negli ultimi tempi la MotoGP ha compiuto dei passi in avanti dal punto di vista tecnologico notevolissimi e lo confermano le grandi innovazioni che si sono notate nel corso degli ultimi test a Losail. La sensazione, quindi, è che la categoria stia un po’ seguendo le orme della F1 e non a caso le qualifiche siano sempre più importanti per determinare poi l’andamento della corsa domenicale. La risposta di Pavesi è molto precisa in merito: “E’ vero che negli ultimi anni la componente aerodinamica abbia compiuto dei passi in avanti enormi e quindi il peso della prestazione pura incida assai su quello che vediamo. Tuttavia, io penso che a differenza della F1 il pilota in MotoGP sia il fattore discriminante per eccellenza. Mi viene in mente quello che stava facendo Marquez a Jerez de la Frontera l’anno scorso, con quella rimonta furibonda. Per cui credo che almeno nel Circus delle due-ruote la componente umana sia assolutamente la più importante“.

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Credit: MotoGP.com Press

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