Formula 1

F1, Ferrari ancora da decifrare: bene sul giro secco, ma male sul passo gara a Sakhir

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La tre-giorni di Sakhir va in archivio per i team di F1 e si può parlare di 72 ore molto intense. Le scuderie infatti hanno dovuto analizzare una mole di dati notevole in poco tempo, considerato anche il contesto non così favorevole. Viene in mente la tempesta di sabbia che ha un po’ cambiato le carte in tavola nel day-1.

Ciò detto, capire cosa sia accaduto e tracciare un bilancio è complesso. La domanda è: che Ferrari abbiamo visto? Una premessa è d’obbligo: l’obiettivo della Rossa è fare meglio del 2020 e, detto in grande onestà, non dovrebbe essere impossibile considerando il sesto posto nella classifica iridata riservata ai costruttori dell’anno passato. Indubbiamente, il regolamento e le limitazioni negli interventi annessi non hanno sorriso alla squadra di Maranello che avrebbe avuto bisogno di stravolgere l’intero progetto, ma è chiaro che da un punto si deve ripartire.

Ebbene, la SF21 come pacchetto è parsa migliore della SF1000. Specialmente per i passi avanti compiuti della Power Unit, sia il monegasco Charles Leclerc che lo spagnolo Carlos Sainz hanno messo in mostra una buona velocità. Quest’oggi, il monegasco è stato il secondo della prima parte di giornata alle spalle della Red Bull del messicano Sergio Perez, ma con una mescola di svantaggio e a 0″299 dalla vetta. Bene anche Sainz che nel computo complessivo ha concluso in terza posizione nel day-3 in cui è stato l’olandese Max Verstappen (Red Bull) il migliore. Per questo, sul giro secco delle buone risposte sono arrivate.

Lo stesso non si può dire sul passo gara. Entrambi i piloti della Rossa hanno sofferto di un degrado notevole delle mescole, fatta eccezione per l’iberico che nell’ultimo stint con le gomme C2 ha avuto un rendimento abbastanza costante sull’1’35”. E il fatto che Leclerc, nel confronto diretto con Kimi Raikkonen (Alfa Romeo), sia stato alla lunga meno veloce non promette nulla di buono.

Pertanto, una giornata dai due volti e delle prove che portano a concludere che la Ferrari sia un qualcosa ancora da decifrare nella sua interezza, considerando anche il problema idraulico avuto da Sainz nell’ultima ora di prove e ricordando il piccolo inconveniente di Leclerc nel day-1. In quest’ottica, i 159 giri totali inanellati dai due piloti oggi e i 404 totali (terza squadra nella classifica dei team con più giri all’attivo alle spalle di AlphaTauri e di Alfa Romeo 422) non sono pochi, ma vanno interpretati.

Foto: Antonin Vincent / LPS

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