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Atletica, Europei Indoor 2021 Larissa Iapichino punta alla prima medaglia da “grande”

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Predestinata, figlia d’arte, campionessa in erba, chiamatela come volete: lei è Larissa Iapichino, la ragazza che ha già raggiunto la mamma Fiona May e che si propone come l’assoluta protagonista di un’atletica italiana che arriva da anni difficili ma che, grazie a lei ed a qualche altro giovane molto interessante, intravede la luce in fondo al tunnel.

Larissa Iapichino ad Ancona la settimana scorsa ha raggiunto al millimetro il salto che aveva fruttato a sua madre il record italiano: 6.91 metri. A 18 anni7 mesi e 2 giorni mentre Fiona May aveva ottenuto quella misura indoor 23 anni fa, vincendo un titolo europeo a Valencia, a 28 anni, 2 mesi e 19 giorni e soprattutto nel bel mezzo della sua stupenda carriera che l’aveva già vista due volte campionessa mondiale (aperto e coperto) e argento olimpico (Atlanta ’96).

Una misura che ha permesso alla giovane azzurra di staccare il pass olimpico ma, prima di questo obiettivo, di tentare di ottenere la sua prima medaglia internazionale nel mondo dei “grandi”: ci proverà nel fine settimana a Torun dove vanno in scena gli Europei di atletica indoor. La lunghista fiorentina ha inoltre il merito di aver cancellato il più antico primato mondiale femminile under 20 al coperto della storia. Era il 6,88 dell’1 febbraio del 1983 saltato allo Sportforum di Berlino Est da Heike Daute, atleta della Ddr che negli anni divenne leggenda dello sport tedesco con il cognome da sposata, Drechsler e fu avversaria di Fiona May in tante battaglie sulla sabbia.

Scenderà in pedana da migliore al mondo stagionale contro un manipolo di atlete molto più esperte di lei, che hanno tante battaglie vinte o perse che siano alle spalle e che vorranno battere la ragazza prodigio. Insomma servono spalle grosse che Larissa Iapichino sembra possedere per non subire timore reverenziali di fronte a gente come la tedesca Mihambo o la serba Spanovic, l’ucraina Bekh-Romanchuk o la bielorussa Mironchyk-Ivanova: tutta gente che almeno a 6.91, ma spesso molto più avanti, è già atterrata e si esalta nei momenti decisivi delle grandi manifestazioni.

Foto Colombo Fidal

 

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