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MotoGP, Kevin Schwantz: “Mi sono offerto di aiutare la Suzuki, ma non a tempo pieno. Non c’era l’opportunità”

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In casa Suzuki sta per partire un nuovo ciclo, dopo il passaggio di Davide Brivio in Formula 1 alla guida del Team Alpine, con il capo progetto Shinichi Sahara che dovrebbe prendere il suo posto diventando di fatto il nuovo team manager almeno fino al 2022. La casa di Hamamatsu, reduce dallo straordinario titolo iridato conquistato in MotoGP con il pilota spagnolo Joan Mir, deve adesso voltare pagina e continuare a sviluppare un progetto attualmente vincente.

Immaginando il punto di vista di Brivio si sarà detto che avrebbe affrontato una nuova sfida, in un mondo completamente diverso, e avrebbe voluto davvero entrarci per cercare di avere successo. E non c’è dubbio che ci riuscirà. Alla Suzuki mancherà assolutamente“, ha dichiarato l’ex campione del mondo Kevin Schwantz, leggenda del motociclismo e bandiera della casa nipponica.

Mi sono offerto di aiutare la Suzuki, ma non a tempo pieno. Ho sempre detto che per questo team ci sarei stato e così ho fatto, ma non c’era l’opportunità – ha rivelato il 56enne americano in un’intervista rilasciata a ‘BikeSportNews.com’ – Non sarà facile, ma Sahara è stato in molti posti e ha fatto un sacco di cose per la squadra, quindi penso che abbia tutte le carte in regola per poterla mantenere competitiva e continuare a sviluppare una grande moto“.

Pensavo che fosse Rins il ragazzo da tenere d’occhio, ma si è fatto male nel primo fine settimana a Jerez e la cosa ha influenzato il resto della sua stagione. Mir, invece, è stato costante e redditizio e non appena la moto è migliorata ha iniziato a stare davanti agli altri“, ha concluso il texano parlando dell’attuale coppia di piloti Suzuki in vista del 2021.

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Foto: Lapresse

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