Sport Invernali
K2 scalato in inverno: riscritta la storia, violato l’ultimo Ottomila nella stagione più fredda. Impresa di 10 nepalesi
Scalare il K2 in versione invernale è un’impresa mitologica, qualcosa che va oltre l’impossibile, una prova oltre i limiti umani. Per decenni è rimasto qualcosa di iconico e di inarrivabile, qualcosa che era nei sogni degli scalatori di tutto il mondo, ma che mai era riuscito. Piantare la bandiera in vetta al secondo monte più alto del Pianeta appariva impossibile. Lo è stato nonostante l’arrivo di nuove tecnologie che rendono possibile quasi tutto. Inarrivabile fino a oggi, quando un gruppo di 10 uomini ha completato l’ascesa più mitica della storia dell’alpinismo.
Il K2 nella stagione più fredda è stato violato. A scrivere una pagina di storia, non soltanto di quella dell’alpinismo e dello sport in generale, sono stati dieci uomini del Nepal, saliti insieme fino agli 8611 metri della cima. L’ultimo dei 14 giganti della nostra Terra (sono le montagne che superano gli ottomila metri) ha ceduto anche con neve e freddo pungente. Lo ha fatto cinque anni dopo l’ostico Nanga Parbat, mentre l’Everest era stato scalato 31 anni fa. Scalare un ottomila in invernale ha un coefficiente di difficoltà enorme, ne sa qualcosa il nostro Simone Moro che ne ha scalati ben 4 nella stagione più proibitiva (è una leggenda di questo sport).
I nomi dei dieci uomini: i tre sherpa componenti della spedizione di Mingma Gyalje (lui più Kili Pemba e Dawa Tenjin), i sei della spedizione di Nirmal Purja (lui più Mingma David, Mingma Tenzi, Gelje, Pem Chiiri e Dawa Temba) e infine Sona Sherpa, della grande spedizione di Seven Summit Treks.
[sc name=”banner-dirette-live”]
Foto: Shutterstock