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Basket, Giorgia Sottana: “Il livello della Serie A1 è cresciuto. Bolla di Eurolega? Fatico a prevedere. E sulla Nazionale dico che…”

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Nuovo appuntamento con Basket2u, il programma settimanale di Sport2u, in collaborazione con OA Sport, dedicato alla palla a spicchi. In quest’occasione, a raccontarsi è Giorgia Sottana, storia della pallacanestro femminile italiana degli ultimi 13 anni e tornata quest’anno a ricoprire il ruolo di guardia del Famila Schio.

Rimasta ferma domenica a causa del rinvio della partita che avrebbe opposto il club scledense a Lucca, la trevigiana ha parlato del livello del campionato italiano: “Negli anni in cui sono stata all’estero mi sono confrontata con campionati di altissimo livello. In Italia sta crescendo molto rispetto a quanto l’ho lasciato nel 2017, perché ci sono ottime squadre, ed è un campionato molto più competitivo rispetto a prima. Ovviamente c’è ancora tanto lavoro da fare, perché penso che il top della classifica sia molto distanziato rispetto a quelle che stanno più sotto, però è bello vedere come Venezia, Bologna, la stessa Ragusa stiano pian piano crescendo. Ci sono anche delle new entry come Campobasso, che purtroppo sta avendo tantissimi problemi a livello fisico con le straniere e le italiane, e questo penso che le limiti molto, ma penso sia una realtà che in futuro possa dire la sua nel campionato italiano. Lo stesso Geas stava facendo bene prima del Covid. Sicuramente è un campionato in rialzo rispetto a quando l’ho lasciato io“.

Dal 1° dicembre il Famila sarà impegnato in Eurolega nella bolla di Girona con Ekaterinburg, Riga e le padrone di casa: “Io faccio un po’ fatica a fare una previsione di quel che sarà questa bolla perché è una cosa completamente nuova. E’ una cosa che è diversissima da tutto quel che c’è stato negli anni precedenti e anche per le giocatrici WNBA che hanno fatto la bolla quest’estate non è paragonabile a ciò che devi fare in una settimana con tre partite ad altissimo livello quali sono quelle di Eurolega, dove ti giochi il tutto per tutto in quei giorni lì. Faccio fatica a dire se Riga è l’anello debole, se lo è Girona, se lo è Ekaterinburg, se lo siamo noi. Tutte sanno che si va lì per giocare il tutto per tutto in tre partite, che penso saranno di un’altissima intensità. Vedremo quello che succede. Sono curiosa di vedere come sarà“.

Sulla mancata convocazione in Nazionale per le qualificazioni agli Europei nella bolla di Riga: “Sicuramente vedere che le ragazze hanno visto e fatto bene ha dato loro un boost, perché penso che non era una situazione così semplice, per alcune di loro, o almeno per qualche compagna con cui ho avuto modo di parlare. Vedere che sono riuscite a far bene mi fa veramente piacere. Il discorso mio è un po’ separato dal fatto che loro che abbiano fatto bene o no. Penso che, al di là della scelta che ha fatto l’allenatore, che rispetto anche se non comprendo al 100%, o comunque non mi è stata spiegata per quello che penso io al 100%, avrei gradito forse un pelo più di tatto nel come mi è stato comunicato. Poi ripeto, è una scelta del coach, si è preso questa responsabilità ed è andata anche bene, perché hanno vinto. Bene per lui, per la squadra, per il movimento, per tutti. Io sono tranquilla, ci ho messo un paio di giorni a mandare giù questa cosa perché credo non sia un segreto il fatto che io tenga immensamente alla Nazionale; quando ci sono andata e ci ho giocato ho sempre dato il 100%. Mi mancherà vestire la maglia? Sì. Se ci saranno altre possibilità non lo so, anche su questo sarà una riflessione che farò. Vedremo. Adesso sto bene, ho avuto qualche giorno di depressione forte, poi però metabolizzi e ho deciso di tenere il bene. Infatti anche in quello che poi ho deciso di scrivere, perché volevo venissero fuori le mie parole e non quello che si dice e non si dice, ho deciso di tenere il fatto che io amo la Nazionale. Ed è l’unica cosa che conta. Quindi che si faccia bene, con o senza di me: questo è il succo“.

Tra i temi trattati, anche un pensiero su Aaron Craft, un commento sul match a San Martino di Lupari e sull’incrocio con l’ex compagna Jolene Anderson (quattro anni insieme a Schio), altre riflessioni sulla Nazionale, gli obiettivi futuri e i problemi di straniere di Schio (Natasha Cloud tornata negli USA, Stefanie Dolson che non ha superato le visite mediche; sono state sostituite rispettivamente da Kim Mestdagh e Natalie Achonwa).

LA VIDEO INTERVISTA A GIORGIA SOTTANA

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Marcato / ufficio stampa Schio

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