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MotoGP, Joan Mir leader del Mondiale senza vittorie. E’ il favorito per il titolo?

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Tre secondi e due terzi posti: è questo il bilancio dello spagnolo Joan Mir, sul podio anche quest’oggi (terzo) nel GP di Aragon, decimo round del Mondiale 2020 di MotoGP. Su una pista tecnica e complicata come quella iberica, la Suzuki ha piazzato due centauri nella top 3, con il successo del padrone di casa Alex Rins a precedere il sorprendente Alex Marquez (Honda) e appunto Joan.

Con questi risultati, e tenuto conto delle difficoltà dei rivali per il titolo, ovvero Fabio Quartararo (18°), Maverick Vinales (4°) ed Andrea Dovizioso (7°), l’alfiere della scuderia giapponese ha conquistato la vetta della classifica con 121 punti, 6 in più di Quartararo. In un Mondiale privo del dominatore Marc Marquez, fermo per l’infortunio al braccio rimediato nella prima gara a Jerez de la Frontera (Spagna), la costanza di rendimento è la vera arma in un contesto equilibrato ed imprevedibile. Una situazione di difficile interpretazione per via delle gomme, vero ago della bilancia di questa stagione. Di fatto, le Michelin stanno dando adito ad una competizione che ha visto trionfare nelle singole tappe otto piloti diversi.

Pertanto Mir, in grado di stazionare stabilmente in zona podio, è sicuramente un candidato forte al titolo vacante di Marquez. La Suzuki, da questo punto di vista, si sta rivelando una moto che, soprattutto in gara, sfrutta meglio di altre le enigmatiche coperture francesi e quindi, in vista di quel che sarà, il campione del mondo della Moto3 del 2017 può davvero puntare al bersaglio grosso. Dal punto di vista storico/statistico, i sei punti di margine dello spagnolo sul citato Quartararo sono il gap più piccolo dal 1993, quando c’erano solo 3 punti tra Kevin Schwantz e Wayne Rainey.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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