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MotoGP, GP Aragon 2020: sarà una sfida Yamaha-Suzuki-Honda per la pole position?

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Anche senza Valentino Rossi, appiedato dal Covid-19, la Yamaha è pronta a dettare legge nelle qualifiche del Gran Premio di Aragon 2020 della MotoGP (che scatteranno alle ore 14.10 con la Q1, mentre la decisiva Q2 prenderà il via alle ore 14.35). Il decimo appuntamento stagionale, infatti, sembra vedere le moto di Iwata nuovamente dominanti, anche nella pista del MotorLand, non propriamente uno dei territori di caccia preferiti, storicamente, per la moto nipponica.

https://www.oasport.it/2020/10/live-motogp-gp-aragon-2020-in-diretta-fp3-in-tempo-reale-obiettivo-q2-per-dovizioso/

Per quanto visto nelle prove libere di ieri, innanzitutto, potremmo probabilmente già escludere le Ducati dalla lotta. Il tracciato di Alcaniz, con il suo scarso grip e le basse temperature presenti, sembra davvero un rompicapo senza soluzione per i portacolori del team emiliano. Nella giornata di ieri, infatti, il migliore del team di Borgo Panigale è risultato Johann Zarco (Reale Avintia) undicesimo nel complessivo a 1.135 dal record di Maverick Vinales (1:47.771). Alle sue spalle addirittura il suo vicino di box Tito Rabat, prima di Andrea Dovizioso (tredicesimo a 1.244), quindi Jack Miller (quattordicesimo a 1.255 con la moto del team Pramac), Danilo Petrucci (quindicesimo a 1.336) ed infine Francesco “Pecco” Bagnaia (diciannovesimo a 1.717 con la moto del team Pramac). Nonostante il lungo rettilineo del T4 la Ducati altrove perde troppo tempo e in vista delle qualifiche dovrà compiere non uno, ma molti più passi in avanti, con una piccola mano dal sole che potrebbe scaldare leggermente l’asfalto.

Tutto, come detto, sembra apparecchiato per una nuova battaglia tra Yamaha, Honda e Suzuki. I primi, hanno monopolizzato la prima fila virtuale con Maverick Vinales davanti a tutti, quindi Fabio Quartararo e Franco Morbidelli rispettivamente secondo e terzo a 249 e 447 millesimi. La sensazione è che la M1 sia ottimale in queste condizioni (con Valentino Rossi poteva essere davvero un poker in vetta) nonostante il rettilineo finale nel quale le Yamaha cedono circa 10kmh di velocità rispetto ai rivali, un fardello notevole, ma che viene compensato con la maneggevolezza nelle curve degli altri settori.

Bene anche la Suzuki, con Joan Mir che si è inserito in quarta posizione, subito dietro alle Yamaha con un gap, però, di 730 millesimi. Più indietro Alex Rins a 1.068 in decima posizione, ma la scuderia di Hamamatsu ha la capacità di crescere passo dopo passo nel corso del fine settimana. A sua volta, tuttavia, la moto non ha a disposizione un motore spaventoso, per cui da questo punto di vista è la Honda a sorridere. Lo hanno confermato il quinto posto di Cal Crutchlow (a 827 millesimi con la moto del team LCR), Alex Marquez (ottavo a 1.052) e Takaaki Nakagami (nono a 1.053 con la moto del team LCR). 

Yamaha favorita, senza dubbio, ma le condizioni meteo potrebbero cambiare e rivoluzionare ancora una volta tutto in pochi minuti. Mai come quest’anno è impossibile fare previsioni nella classe regina, per cui non sarà affatto scontato che il pole-man uscirà dai nomi di Maverick Vinales, Fabio Quartararo e Franco Morbidelli. Suzuki, Honda e anche KTM sono in agguato, con la Ducati che dovrà superarsi per inserirsi ai piani alti della classifica del sabato. 

 

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Foto: Lapresse

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