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US Open 2020, Matteo Berrettini: “Rublev ha meritato la vittoria, le mie armi non hanno funzionato a dovere”

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Non è stata un’edizione degli US Open particolarmente felice per i colori azzurri. L’ultimo portabandiera rimasto in gara, Matteo Berrettini, è stato infatti eliminato agli ottavi di finale dal russo Andrey Rublev, che si è imposto in rimonta con il punteggio di 4-6 6-3 6-3 6-3. Il tennista romano si è illuso nel primo set, nel quale ha giocato con precisione e lucidità, ma è poi calato notevolmente nel prosieguo del match, lasciando troppo terreno al ventiduenne moscovita, che è salito di colpi e ha meritato la vittoria.

Al termine dell’incontro Berrettini ha individuato il turning point della partita: Alla fine del primo set i rapporti di forza sui colpi fondamentali del tennis maschile, il servizio e la risposta, sono cambiati: in sostanza lui ha cominciato a giocarli meglio e io ho cominciato a giocarli peggio. Non mi sentivo molto pimpante durante la partita, anche adesso un po’ mi gira la testa, credo sia stata la tensione, ma non mi piace attaccarmi a queste cose.

Al numero 8 del ranking ATP non resta che riconoscere la sconfitta e dare i meriti a un avversario dimostratosi davvero forte: Purtroppo le mie armi non hanno funzionato abbastanza bene, mentre le sue hanno funzionato meglio: non sono riuscito ad ottenere abbastanza punti diretti con il servizio e con il diritto. Lui ha giocato meglio di me oggi, mi sento di dirgli bravo, e per quel che mi riguarda bisogna imparare da partite come questa e continuare a crescere.

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antonio.lucia@oasport.it

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Foto: LaPresse

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