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MotoGP, Mondiale 2020: le gomme Michelin fattore discriminante di un campionato senza padrone

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Il doppio appuntamento a Misano è agli archivi e il Mondiale 2020 di MotoGP è equilibrato come non mai: Andrea Dovizioso al comando con appena una lunghezza di vantaggio sul francese Fabio Quartararo e su Maverick Vinales. Un campionato, al momento, dall’evoluzione imprevedibile, dettata da due fattori:

  1. L’assenza del dominatore Marc Marquez.
  2. Il fattore gomme Michelin.

Indubbiamente l’infortunio dell’asso nativo di Cervera ha completamente stravolto gli equilibri, per la semplice constatazione che il riferimento sia venuto a mancare. Si può notare come, ad esempio, un marchio importante e vincente come la Honda sia sparito, al di là di qualche fugace apparizione del volenteroso Takaaki Nakagami. Lo scettro però dell’iberico non è stato nessuno in grado di raccoglierlo e di gestirlo con convinzione.

Il motivo? Le mescole ci hanno messo lo zampino. Non è un mistero che quest’anno il costruttore francese abbia introdotto una carcassa di base più morbida per offrire più grip ai piloti in piega. Tuttavia, il comportamento delle stesse è imprevedibile e sensibile ulteriormente alle variazioni climatiche. Ciò ha costretto i piloti ad adattare il loro stile di guida e nello stesso tempo a trovare una messa a punto diversa.

Così si spiega l’alternarsi dei vincitori, dal terzo round di questo campionato. Sì, perché al di là della partenza sfolgorante di Quartararo (doppietta a Jerez) si è assistito a un’alternanza notevole della figura vincente. E’ un po’ anche per questo che Dovizioso, tutt’altro che entusiasmante in sella alla Ducati in questo momento, sia ancora davanti. Le Michelin, alla fine della fiera, stanno mettendo in difficoltà un po’ tutti e il campionato attuale, con Marquez fermo, sta assumendo quasi i connotati di una lotteria.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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