Ciclismo

Strade Bianche 2020: Van Der Poel, Alaphilippe e Sagan i grandi sconfitti sugli sterrati senesi

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Dopo mesi di attesa il circus del ciclismo internazionale è finalmente tornato a dare spettacolo, con una Strade Bianche 2020 emozionante che ha inaugurato una stagione che si preannuncia già come piena di sorprese e ribaltoni. Se a trionfare non è stato di certo un nome nuovo ma un corridore comunque atteso come Wout Van Aert, a stupire sono stati i crolli improvvisi dei tre grandi favoriti di giornata, che hanno terminato tutti la corsa lontanissimi dalle prime posizioni.

L’uomo più atteso, dopo un 2019 stellare ed insistenti voci che lo annunciavano già in super forma sulle strade senesi, era di certo il moschettiere francese Julian Alaphilippe, vincitore di questa classica lo scorso anno ed oggi arresosi mestamente a più di 50 km dall’arrivo a causa di uno stato fisico che non gli ha permesso di rispondere ai forsennati attacchi di quel Jakob Fuglsang che proprio nella scorsa edizione aveva regolato nello strappo finale che porta a Piazza del Campo.

L’attacco del danese e la conseguente formazione di un sestetto di fuggitivi di assoluto livello che comprendeva anche gli azzurri Alberto Bettiol e Davide Formolo, il vincitore Wout Van Aert e il tedesco Maximilian Schachmann, ha poi tagliato le gambe anche ad un altro dei super-favoriti di giornata: il giovane talento del ciclocross Mathieu Van Der Poel.

L’olandese, dopo l’esplosione dell’ultima stagione, è infatti ormai atteso da tutti gli addetti ai lavori a fare il definitivo salto di qualità in questa stagione. Il suo esordio, tuttavia, molto probabilmente a causa delle temperature proibitive con cui è stata disputata la corsa, è stato un assoluto fallimento, con una crisi che lo ha costretto ad abdicare ben prima del dovuto.

Se per Van Der Poel l’inesperienza potrebbe, anche se molto limitatamente, diventare una possibile scusante, stesso discorso non si può fare per lo slovacco Peter Sagan, anche lui piantatosi dopo l’attacco di Jakob Fuglsang. Il velocista, tra l’altro, dopo la grande condizione mostrata dai suoi compagni nelle prime apparizioni post-Covid, era di certo atteso in ottima forma con un arrivo che, seppur in leggera salita, avrebbe potuto sposarsi con le sue caratteristiche di scattista eclettico che lo hanno portato nel corso della sua carriera a colpire nei più disparati scenari di volata finale.

Nelle tre grandi delusioni di giornata sono in realtà racchiuse le altrettante principali problematiche del ritorno alle corse post-Coronavirus. L’impronosticabile ed inaspettata pessima condizione fisica di Alaphilippe, l’insofferenza per le temperature anomale di Van Der Poel e la sensazione di una mentalità di gara ancora non pienamente recuperata per Peter Sagan fotografano infatti quelle che sono le insidie più pericolose di questo surreale ritorno alle competizioni.

La sensazione è che, nel corso della stagione, crolli inaspettati come quelli di questi tre assoluti campioni saranno all’ordine del giorno, con anche i più grandi favoriti che dovranno fare quotidianamente i conti con le mille invisibili trappole che un’annata così anomala come questa porterà inevitabilmente in grembo.

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Se quella di oggi era poi una corsa di un giorno, tutto lascia presagire che portarsi a casa un Grande Giro quest’anno, rimanendo costanti nell’arco di tre lunghissime settimane, sarà nelle corde solo dei veri fenomeni del panorama globale attuale, con un’incertezza che potrebbe far scaturire un livello di spettacolarità ed imprevedibilità mai visto fino ad ora.

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michele.giovagnoli@oasport.it

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Foto: Lapresse

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