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Pattinaggio artistico a rotelle, Andrea Bassi si racconta a Figure2u: “La parte più difficile del mio lavoro? Quella fuori dalla pista”

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Andrea Bassi è uno dei pilastri del pattinaggio artistico a rotelle mondiale. Danzatore di altissimo livello, sia nella specialità della Solo Dance che in coppia con Silvia Stibilj, negli ultimi anni si è specializzato nel settore della coreografia, lavorando anche oltre i nostri confini.

Il nativo di Bologna ha ufficializzato il ritiro dalle competizioni a Figure2u – la rubrica di approfondimento sulla disciplina condotta da Franco Culcasi in onda su Sport2u, la webtv di OA Sport – raccontando il suo punto di vista da allenatore specializzato nella cura delle components e della costruzione dei programmi di gara, figura diventata sempre più centrale dopo l’introduzione del nuovo sistema di punteggio Rollart.

Una rivoluzione, quella della nuova filosofia ideata da Nicola Genchi, accolta in pieno da Andrea: “Con il Rollart adesso ogni figura ha un compito specifico, il mio è incentrato sulla coreografia, sui components, e sulla cura delle peculiarità stilistiche degli atleti: il nostro regolamento adesso richiede completezza su tutti i fronti, il lavoro è diventato quindi professionistico, non c’è paragone con il passato“.

Bassi fa parte di quella schiera di atleti che hanno avuto la fortuna di vivere in prima persona la transizione tra la vecchia modalità di giudizio e quella nuova. Ma qual è, ad oggi, l’aspetto più complicato da curare nel lavoro con il nuovo approccio? “Direi la trasformazione dell’allenamento, oggi gestito in maniera totalmente differente rispetto a prima. Il dispendio energetico non è più solo fisico ma anche mentale. Oggi si studia molto sulle situazioni, prima invece non c’era alcun tipo di ragionamento prettamente schematico. Il nuovo sistema ti impone lo studio delle situazione e la pianificazione di una strategia, cosa che io ho sempre fatto in quanto abituato bene dai miei tecnici come Andrea Gandolfi e Lorenza Residori. Rispetto al lavoro con i pattinatori l’aspetto più importante è la valorizzazione delle loro caratteristiche; molto importante anche trovare la giusta formula affinché si possano esprimere a pieno. Mi è capitato per esempio di optare per alcuni temi che non mi facevano impazzire personalmente a livello di gusto, ma erano pressoché perfetti per l’atleta”“.

Una lavoro, quella del coreografo, segnato anche dall’incontro tra l’azzurro e Sandro Guerra, monumento della disciplina noto per aver creato nel corso degli anni programmi di gara semplicemente iconici: “Sandro è il mio mentore, il mio maestro; ho avuto anche la fortuna di collaborare sul ghiaccio con Barbara Fusar Poli. Studio, pianificazione e passione. Ma quante ore deve dedicarsi un coreografo per creare un programma di gara? “Paradossalmente il lavoro in pista è quello più semplice. Studiare e ricercare è certamente il lato più faticoso: se in pista hai davanti un bravo pattinatore impieghi meno tempo rispetto alle fasi di preparazione. Ma da dove nasce la passione di Andrea Bassi per la danza? “Esprimere una parte intima di me stesso è stata una chiave di svolta nella mia vita che mi ha fatto innamorare della disciplina, ma devi essere anche fortunato a incontrare le persone giuste“.

Una carriera ricca di soddisfazioni quella appena conclusa per Andrea, caratterizzata da momenti felici e altri più difficili:Il ricordo più bello è forse legato il primo Campionato del Mondo di coppia, il più sereno, è arrivata subito la medaglia e l’abbraccio finale con la mia partner Silvia Stibilj è stato il momento più bello. Ci sono stati anche dei momenti più duri, parlerei però di fasi non serene, non dei veri e propri ricordi brutti”. E per il programma del cuore non ha dubbi: “Certamente il primo coreografato da Sandro Guerra“. Di seguito l’intervista completa.

ANDREA BASSI A FIGURE2U


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Foto: Raniero Corbelletti (World Skate, World Roller Games 2019 Media section)

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