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MotoGP, i promossi e bocciati del GP di Stiria: Dovizioso, occasione persa. Quartararo scomparso, Valentino Rossi limita i danni

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Si può affermare senza timore di essere smentiti che le due settimane in Stiria abbiano regalato più emozioni di quelle che ci si aspettava. Come accaduto infatti nel primo round austriaco, anche il secondo ha offerto una gara divisa in due parti, con un esito difficilmente prevedibile. Andiamo quindi a valutare quanto il Red Bull Ring abbia dato, con i promossi e i bocciati del quinto weekend del campionato della classe regina.

PROMOSSI

Miguel Oliveira (Red Bull KTM Tech3) – Bravo e fortunato. Senza l’arrivo della bandiera rossa per l’incidente di Maverick Vinales non avrebbe mai vinto, ma poi è stato abilissimo a sfruttare le circostanze nella seconda manche decisiva. Gestisce bene il treno di gomme morbide e recita alla perfezione il ruolo del terzo incomodo nella sfida per la vittoria tra l’australiano della Ducati Pramac Jack Miller e il compagno di marca Pol Espargarò. Risultato? I due si danneggiano a vicenda all’ingresso dell’ultima curva e Miguel taglia per primo il traguardo, sfruttando un ingresso di curva migliore. Ben fatto!

Jack Miller (Ducati Pramac) – Ancora una volta a un niente dalla vittoria, ma la sua prova è considerevole. Il secondo posto in Stiria è da associare alle non perfette condizioni fisiche, visto il problema al braccio. Il duello finale con Pol è stato vinto, ma Jack si è dovuto inchinare a chi è stato più scaltro ad approfittare delle circostanze. Tuttavia, quanto è emerso in Austria è la dimostrazione che l’australiano è pronto per centrare il bersaglio grosso.

Pol Espargarò (Red Bull KTM) – La velocità è sicuramente una qualità e la pole-position e le tornate messe in mostra in gara lo certificano. Tuttavia, manca di lucidità nei momenti decisivi e anche il confronto side by side con Miller l’ha evidenziato. Un terzo posto che gli dà morale e fiducia, ma avrebbe potuto fare meglio per quanto aveva dimostrato con la sua KTM.

Joan Mir (Suzuki) – Lo spagnolo merita una menzione particolare. Non fosse stato per la bandiera rossa, avrebbe vinto in carrozza questo GP e per lui sarebbe stata la prima firma in top-class. Con i se e i ma non si fa la storia e Joan ne è consapevole. Tuttavia, quanto messo in mostra nella prima manche non può essere cancellato da una seconda run in cui il non avere a disposizione un treno di gomme nuove è costato il podio. Una quarta posizione con polemiche, visto che Espargarò, andando ben oltre i limiti della pista nella citata ultima curva, avrebbe meritato secondo il parere dell’iberico una penalizzazione.

Valentino Rossi (Yamaha) – Un nono posto la pista gli ha dato in un contesto molto difficile per la Yamaha. Si sapeva che a Spielberg sarebbe stato difficile, ma non così. Il “Dottore” ha provato a metterci una pezza ma un po’ i problemi con i freni e un po’ un motore che spinge troppo poco in rettilineo gli hanno impedito di andare oltre il riscontro citato. Pertanto, in questa situazione, il nove volte iridato merita la promozione.

Maverick Vinales (Yamaha) – La palma del più coraggioso del weekend non gliela toglie nessuno. Arrivare al termine del lungo rettilineo dei box senza freni è qualcosa che non si vorrebbe mai. Lui in un decimo di secondo realizza di non poter fare niente e si lancia dalla moto “impazzita” per evitare di rimanere coinvolto in un crash tragico. La M1 va in fiamme, ma lui è salvo e lo deve solo alla sua prontezza di riflessi.

BOCCIATI

Yamaha – L’Austria ha sollevato tutti i dubbi di questo mondo per il marchio dei tre diapason e tra motore poco prestazionale e sistema frenante non funzionante i piloti si sono ritrovati in grande difficoltà. La classifica piloti e costruttori sorride, ma negare l’esistenza di problemi significherebbe vivere in un’altra dimensione.

Fabio Quartararo – Decisamente male. Senza dubbio i freni lo hanno limitato ma una tredicesima piazza è qualcosa che non ci si aspetta dal transalpino, specialmente dopo le magre figure di Brno e Red Bull Ring 1. Andrea Dovizioso è a soli tre punti e l’allarme è ormai scattato.

Andrea Dovizioso (Ducati) – La fortuna gli regala un quinto posto, ma la prestazione nel suo complesso è negativa. Non fosse stato per la bandiera rossa, il “Dovi” si sarebbe ritrovato molto più arretrato per via di una messa a punto non corretta e di un adattamento alle Michelin molto problematico. Il forlivese continua a faticare davvero tanto con le mescole francesi e, a differenza del primo round austriaco, ha dovuto fare i conti con una frenata che non l’ha assistito, avendo poco feeling sull’anteriore. I punti portati a casa sono ben accetti, ma anche la Rossa ha problemi evidenti.

Franco Morbidelli – Impalpabile. Partiva indietro e lì è rimasto, anzi purtroppo il “Morbido” è andato in peggioramento. Davvero un weekend da cancellare in fretta per lui, come anche per il Team Yamaha Petronas.

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Brad Binder – Dalle stelle alle stalle? Nel giorno del primo e del terzo posto griffato KTM, il suo ottavo posto è da bocciatura, causato da un lungo nelle fasi concitate. Se a Brno (Repubblica Ceca) aveva stupito tutti, ieri ha deluso.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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