Ciclismo

Milano-Torino 2020: Arnaud Demare il più veloce di tutti, Wout Van Aert si conferma. Lavoro sporco per Nibali

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Nella giornata in cui il mondo del ciclismo è stato sconvolto dalla terribile caduta patita da Fabio Jakobsen al Giro di Polonia, si è disputata anche l’edizione numero 101 della Milano-Torino. Il nuovo percorso disegnato dagli organizzatori, da Mesero a Stupinigi, era pensato come una “concessione” ai velocisti e come un antipasto ideale in vista della Milano-Sanremo di sabato. Vediamo quali risposte sono arrivate e quali sono i corridori che si presenteranno nelle migliori condizioni alla Classicissima.

A trionfare ieri pomeriggio è stato Arnaud Demare, che ha così timbrato la vittoria numero 62 della sua carriera, la terza sul suolo italiano. Il francese della Groupama-FDJ, perfettamente assistito dal proprio team, si è reso protagonista di uno sprint grandioso che non ha lasciato scampo ai rivali: la sua azione è nata come una risposta all’allungo di Peter Sagan e si è poi trasformata nell’affondo decisivo. Il nativo di Beauvais arriva dunque col morale a mille alla Milano-Sanremo, dove proverà a bissare il successo del 2016.

Secondo posto per Caleb Ewan, uno dei più attesi, soprattutto perché era la prima corsa alla quale partecipava dopo il lockdown e c’era curiosità di scoprire il suo stato di forma. Non c’è che dire, la risposta dell’australiano della Lotto-Soudal è stata ottima: sabato proverà a migliorare il secondo posto del 2018, quando si arrese al solo Vincenzo Nibali. A proposito dello Squalo, oggi ha confermato la buona condizione denotata con il quinto posto al Gran Trittico Lombardo: la sua non è stata una gara da protagonista, ma ha svolto un ottimo lavoro sporco in testa al gruppo per aiutare i propri compagni di squadra.

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Infine, nota di merito per Wout Van Aert. Il capitano della Jumbo-Visma, dopo la straordinaria prestazione della Strade Bianche, ha conquistato un’ottima terza piazza, beffando anche Sagan nel finale. Un’ulteriore dimostrazione dell’eccellente condizione atletica del belga e del fatto che sia un corridore completo, non solo un uomo da Classiche. Il venticinquenne nato ad Herentals, tre volte campione del mondo di ciclocross, fa sul serio e chi vorrà alzare le braccia sotto il cielo di Sanremo dovrà necessariamente fare i conti con lui.

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antonio.lucia@oasport.it

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Foto: LaPresse

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