Formula 1

F1, tanti errori per Lewis Hamilton nel fine settimana e doppia penalità. Le distrazioni influiscono

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Lewis Hamilton conclude il suo weekend del Gran Premio d’Austria 2020 di F1 con uno score non troppo entusiasmante (per i suoi standard solitamente altissimi, ovviamente): secondo in qualifica alle spalle del compagno di scuderia Valtteri Bottas, quindi penalizzazione di tre posizioni in griglia per non aver rallentato in presenza delle bandiere gialle proprio nell’ultimo tentativo della Q3, infine gara conclusa al quarto posto per colpa di una seconda infrazione (il contatto con Alexander Albon) che gli è costato 5 secondi in aggiunta al suo tempo finale.

Il sei volte campione del mondo voleva un fine settimana di stampo completamente differente al Red Bull Ring. Dopo una lunghissima attesa, tante parole spese a più livelli, il pilota britannico voleva tornare a sedersi sulla sua W11 per dominare la scena, come aveva fatto il primo dicembre 2019 in quel di Abu Dhabi. A distanza di 217 giorni, invece, il nativo di Stevenage ha commesso qualche errore di troppo e si è dovuto accontentare della quarta posizione finale alle spalle, anche, di Charles Leclerc e Lando Norris che, come ben sa, hanno a disposizione vetture molto inferiori alla sua Freccia Nera (ex d’Argento).

Una falsa partenza, così si potrebbe dire con un termine di atletica, per un Mondiale 2020 che non sarà la maratona prevista ad inizio anno con 22 Gran Premi in calendario, ma non sarà nemmeno una gara da 100 metri. Gli appuntamenti, a quanto trapela da FIA e Liberty Media, dovrebbero essere 17-18, per cui occasioni per rifarsi ce ne saranno ancora tante. Valtteri Bottas ha dimostrato, proprio come un anno fa a Melbourne, che all’esordio sa farsi trovare pronto. Tutta la differenza la farà la costanza di rendimento sulla lunga distanza. Su questo aspetto Lewis Hamilton non ha rivali e proverà subito a rifarsi domenica prossima, sullo stesso tracciato, passando dal Gran Premio d’Austria (nel quale non sale sul podio da 4 anni) a quello di Stiria. Chissà che il cambio di nome non porti maggior fortuna al campione del mondo.

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Foto: Lapresse

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