Seguici su

Ciclismo

Ciclismo, i Mondiali dell’Italia: 1977, Francesco Moser indossa la maglia arcobaleno 4 anni dopo Gimondi – VIDEO

Pubblicato

il

Settembre 1977, San Cristóbal, Venezuela. È il secondo Campionato del Mondo di ciclismo su strada che si disputa fuori dall’Italia dopo Montreal 1974, l’anno della maglia iridata di Eddy Merckx. L’anno precedente, quello del Mondiale pugliese di Ostuni conquistato dal belga Freddy Maertens, gli azzurri Francesco Moser e Tino Conti furono costretti alla resa, beffati in volata, e rispettivamente medaglia d’argento e di bronzo. Il Sud America è la chance di rivincita per il trentino Moser dopo un anno in cui è riuscito a vestire per tredici giorni la maglia rosa al Giro d’Italia e ha fatto sua la Freccia Vallone. Ed è anche l’ultima prova iridata di Eddy Merckx, pronto ad appendere la bici al chiodo dopo una carriera da record, da ciclista più forte di sempre.

C’è un clima strano in Venezuela, con pioggia, sole e una forte umidità. A guidare la truppa italiana c’è il CT Alfredo Martini, il più grande di tutti i tempi, la punta di diamante degli azzurri per ben ventidue anni di gloria. Il primo a tentare la fortuna è la maglia iridata uscente Maertens, ma l’Italia c’è, e un giovane Giuseppe Saronni neutralizza subito l’attacco del fiammingo. La nostra Nazionale è protagonista assoluta del giorno e soprattutto della fuga a sei decisiva formata da Francesco Moser, Felice Gimondi, Franco Bitossi, l’olandese Hennie Kuiper, il belga Walter Godefroot e il tedesco Dietrich Thurau. Un attacco ben formato, di gran collaborazione fino all’ultimo giro, alla fase decisiva, dove il grande favorito, l’uomo più atteso, Francesco Moser, si rende protagonista di un contrattacco furibondo, violento, impetuoso, a cui resiste soltanto il teutonico Thurau. Dietro, Bitossi, tiene fermo il gruppetto di contrattaccanti.

Sarà una volata a due. Ma a 5000 metri dal traguardo ecco un colpo di scena. Moser fora, ma Thurau non lo vede, non lo sorprende mentre comunica con l’ammiraglia dell’Italia. Un cambio di bici degno da pit-stop di Formula 1, e il trentino torna prontamente a fianco del tedesco. Si controllano, Francesco si mette davanti e non lascia spazio all’avversario. Sempre in testa, come se fosse una lotta contro se stesso. Il rammarico di Ostuni prevale su tutto, e nello sprint a due, nonostante la buona gamba di Thurau, Moser ce la fa, e sale sul tetto del mondo. Veste la maglia iridata, Bitossi è terzo, che mette la ciliegina sulla torta su uno dei Mondiali più belli di sempre per i colori azzurri.

CLICCA QUI PER TUTTE LE NOTIZIE DI CICLISMO

[sc name=”banner-article”]

lisa.guadagnini@oasport.it

Clicca qui per seguire OA Sport su Instagram
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: LaPresse

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *