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MotoGP, Piloti immortali: Umberto Masetti, il primo italiano campione nella classe regina

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Da “Scarciole” passando per “Topolino” quindi “Divo” fino ad essere incoronato “Duca di Parma”. Chi si è meritato tutti questi soprannomi? Stiamo parlando di Umberto Masetti una delle leggende italiane, e non solo, del motociclismo. Certo, il suo nome non sarà conosciuto come Giacomo Agostini o Valentino Rossi, ma il centauro emiliano è stato il vero e proprio apripista per i due campioni che hanno poi riscritto a suon di vittorie i record della classe regina.

Umberto Masetti, nato a Parma il 4 maggio 1926, è stato il primo pilota italiano a vincere il titolo iridato nella classe regina del Motomondiale. Anzi, i successi sono stati due. Non certo un traguardo di poco conto. E pensare che, come detto, da bambino gli amici lo prendevano in giro per la sua notevole magrezza. Proprio come un chiodo. Da qui il soprannome “Scarciole”. Ma quel ragazzino tutto pelle e ossa cresciuto a Borgo delle Rose ha saputo rimboccarsi le maniche, fino ad andare a scrivere pagine indelebili di una carriera da vero e proprio pioniere del motociclismo. Con il suo fedele casco con l’immagine di Topolino che gli regalò questo secondo nomignolo per tutta la sua carriera.

Una carriera gloriosa. Senza mezzi termini. Dopo gli esordi poco più di ventenne a livello dilettantistico (subito dopo la guerra) in Emilia, fu il 1949 l’anno del suo esordio nel Motomondiale. Umberto Masetti ruppe il ghiaccio nella classe 125 con una Moto Morini ma contemporaneamente corse anche nella classe 250. All’epoca non era certo inusuale che un pilota si dividesse in più categorie, e il nostro portacolori non fu da meno. Il Mondiale 1949, come appare scontato, non vedeva che sei appuntamenti. Masetti centrò un secondo posto nel Gran Premio delle Nazioni disputato a Monza nella 125 e il terzo nella 250.

Dopo un primo anno di apprendistato, passò subito nella classe 500 e, udite udite, arrivò immediatamente il titolo mondiale. Il primo della storia italiana nelle due ruote. Il campionato lo vide in sella ad un Gilera con la quale, nelle cinque delle sei tappe disputate, centrò due successi (a Spa ed Assen, non propriamente due piste di poco conto) quindi due piazze d’onore in Svizzera ed a Monza. Il titolo arrivò con un punto di vantaggio sul temibile britannico Geoffrey Duke (soprannominato Duca di ferro) che aveva corso anche il Tourist Trophy, vincendolo. Dopo il primo alloro, nel 1951 la stagione si concluse con un terzo posto assoluto (il titolo andò proprio a Duke) condito con la vittoria in Spagna con la caduta in Svizzera che gli rovinò gran parte dell’annata. Nel 1952, invece, nuovo trionfo. Il titolo tornò in Italia grazie a Masetti in grado di vincere ancora una volta ad Assen e Spa (ancora nella conformazione antica ovviamente) più i due secondi posti di Monza e Spagna.

Per confermare la sua voglia di stupire il mondo, Umberto Masetti nel 1953 salutò la 500 per tornare anche in 250 con la NSU. Stagione contraddistinta da un infortunio a Imola che lo appiedò e non gli permise di confermarsi ad alti livelli. Nel 1954 grande rientro nella classe regina, ancora con la Gilera, ma non corse che il GP delle Nazioni, giungendo secondo alle spalle del solito Duke. Nel 1955 di nuovo doppia classe. Nella 500 concluse al terzo posto assoluto (con la vittoria nella “sua” Monza) mentre in 250 non andò oltre il quinto posto con un secondo posto ad Assen e un terzo nel GP dell’Ulster.

Da questo momento la sua carriera prende una china particolare. Poche apparizioni e gioie. Nella 250 (corsa nel 1958, 1962 e 1963) con MV Agusta e Moto Morini, coglie solamente un secondo e un terzo posto in Argentina. Nel 1956 e 1957 si affaccia anche nella 350 con la MV Agusta con un numero limitatissimo di apparizioni e nemmeno un podio, mentre nella 500 (corsa nel 1956, 1957 e 1958) sempre con la MV Agusta arrivano gli ultimi due podi a Monza, nemmeno a dirlo, e in Germania.

Si può sostanzialmente dire che dopo il 1958 Masetti decise di ritirarsi, quindi si trasferì in Cile, dove corse in qualche apparizione. Tornò, quindi, al Motomondiale nel 1962-1963 con qualche wild card, ma senza lasciare grandi tracce di sé. Dopo una decina d’anni fece quindi il suo ritorno in Italia. Esattamente nel 1972. Si propose di nuovo per correre ma, ormai arrivato a 46 anni, non trovò nemmeno un gettone. A quel punto si stabilì con la famiglia a Maranello (non certo una località casuale per il mondo dei motori) dove morì tra il 28 e 29 maggio 2006 per colpa di complicazioni all’apparato respiratorio.

Si chiuse, quindi, una vita da vero centauro. I cosiddetti “pazzi” dell’epoca. Che correvano sfidando la morte ad ogni curva, con mezzi pionieristici e garanzie di sicurezza quasi nulle. O, forse, sarebbe meglio togliere il “quasi”. Un esempio di talento unito ad un carattere insondabile. Le sue sfide con Duke furono la prima rivalità del Motomondiale, da qui arrivò poi l’appellativo di “Duca di Parma”, che battagliava a folle velocità contro il “Duca di ferro inglese”.

Su Umberto Masetti, dentro e fuori le piste sono stati versati fiumi di inchiostro essendo divenuto un vero e proprio “Divo” anche dei rotocalchi. Alle sue imprese sportive si aggiungevano le conquiste amorose (su tutte Moira Orfei) oppure le amicizie con altre leggende come Gino Bartali e Fausto Coppi. Uno dei più grandi sempre, che seppe dominare la scena quando si vedeva davvero chi era un campione. Genio e sregolatezza si potrebbe dire, ma anche buona sorte. Tra le tante cadute della sua carriera, non si può non citare quanto accaduto ad Imola, quando finisce a terra, schizza sull’asfalto, prende il volo contro una protezione in terra, sfonda un cartellone, centra un albero e finisce addirittura nelle acque del fiume Santerno. Altro che “Scarciole”, solo un “Duca” come Masetti, poteva resistere ad un “botto” simile, e ad una vita sempre sul filo del rasoio…

IL SUO PALMARES:

1949 1. campionato italiano 125
1949 3. mondiale 125 (2 gare), 10. mondiale 250 (1 gara)
1950 1. mondiale 500, 1° campionato italiano
1951 3. mondiale 500
1952 1. mondiale 500
1953 1. campionato italiano 500
1954 10. mondiale 500 (1 gara), 1. campionato italiano 500
1955 3. mondiale 500, 5. mondiale 250, 1. campionato italiano 175
1956 6. mondiale 500
1957 15. mondiale 500 (1 gara)

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Wikipedia Umberto Masetti

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