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Tennis, Rafael Nadal: “Trovarmi nella situazione in cui sono, a 33 anni, è incredibile”

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In una lunga intervista concessa a Marca, Rafael Nadal tocca molti punti relativi alla sua carriera, ai suoi record, alla possibilità di raggiungere Roger Federer a quota 20 Slam, alla sua Academy e ad altre questioni in seno all’ATP.

Sull’Academy: “Lavoriamo perché qualcuno dei nostri giovani possa alzare un trofeo e porlo accanto ai miei. Ma bisogna essere onesti e non ingannare la gente: siamo un centro molto giovane, abbiamo appena tre anni di vita. I risultati dell’accademia si possono vedere solo con anni di lavoro. Qui può venire un giocatore giovane, già formato, e contribuire al buon nome dell’accademia nel mondo. Però l’esito reale di una cosa come questa dev’essere il lavoro dall’inizio. Ci serve più tempo per vederne i frutti“.

Sulla sensazione di imbattibilità a Parigi: “Non credo che gli avversari mi vedano imbattibile perché ogni tanto ho perso. L’imbattibilità non è un fattore umano. Quello è essere imperfetto, e l’imbattibilità è la perfezione. Tutto il mondo è battibile, e anch’io, perché mi considero normale“.

Sul problema del consiglio dei giocatori (Nadal e Federer sono tornati da qualche mese): “Stavano succedendo cose che non davano una bella immagine del nostro sport, un’immagine di conflitto. Il presidente se ne andava, stavamo tutto il giorno a parlare con la stampa di situazioni che non erano puramente di tornei e risultati. Era più una cosa politica. Ho parlato con Roger e abbiamo ritenuto adeguato ritornare, con la nostra esperienza, per dare un’opinione valida di come le cose credevamo potessero andare in una direzione migliore“.

Sull’eventuale superamento del record di Slam di Federer e su un potenziale riconoscimento quale miglior tennista della storia: “Non m’importa che mi definiscano così. Capisco che media e periodici debbano parlarne, ma per me è già una soddisfazione far parte della storia di questo sport. Mi sono allenato e sforzato e ho lavorato fin dal’età di otto anni. Essere dove sono, a 33, è una cosa incredibile. Siamo su numeri che erano inimmaginabili. La gente può parlare di chi sia il migliore. Per me essere in questo gruppo è un grande onore“.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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