Pattinaggio Artistico

Pattinaggio artistico, NHK Trophy 2019: programmi stellari e record del mondo. Le impressioni dell’ultima tappa del Grand Prix

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Non saremmo mai voluti scendere da quella meravigliosa giostra chiamata NHK Trophy, la sesta e ultima tappa del circuito ISU Grand Prix 2019-2020 di pattinaggio di figura andata in scena la scorsa settimana nella bellissima Makomanai Sekisuiheim Ice Arena di Sapporo (Giappone).

Atleti, allenatori e pubblico hanno vissuto infatti due giorni in una rollercoaster, tra lacrime di gioia, record del mondo e rivincite. Un vero Festival emozionale culminato con la straordinaria lettura di gara di Yuzuru Hanyu nella seconda parte del programma libero quando, ruotato solo doppio il toeloop pianificato con l’euler e il triplo flip, ha deciso di non passare all’elemento successivo e alzare l’asticella snocciolando un quadruplo toeloop/triplo toeloop e triplo axel/euler/triplo salchow, totalmente improvvisati con annessi passi di transizione difficili. Avrebbe vinto senza problemi comunque, ma il fuoriclasse giapponese ha voluto riparare al suo stesso errore inventandosi di sana pianta una tattica più che efficace. Pensieri che, come già ribadito più volte, possono uscire solo da chi ha una testa sportivamente superiore al resto della massa. Per questo motivo l’oro Olimpico rientra e rimarrà per sempre nella rosa dei Campioni intramontabili a 360 gradi, facendo compagnia a nomi come quelli di Michael Jordan nel basket o Roger Federer nel tennis, solo per fare qualche esempio.

Restando in campo maschile è doveroso menzionare anche le lacrime di gioia del francese Kevin Aymoz che, seppur con una prestazione non pulitissima, ha conquistato per la prima volta in carriera l’accesso alla Finale, proponendo un pattinaggio personale che, siamo certi, lo porterà ai livelli massimi nei prossimi anni. Un traguardo importante arrivato anche grazie al lavoro eccelso del team dell’atleta, guidato da Silvia Fontana e John Zimmerman.

Ma la tappa nipponica verrà ricordata anche per il sei su sei registrato dal guru del settore femminile Eteri Tutberidze, allenatrice russa della Sambo 70 di Mosca che è riuscita nel suo obiettivo: fare conquistare il primo posto alle sue tre atlete in tutti gli appuntamenti della serie. Un dominio dilagante firmato rispettivamente Alena Kostornaia, Alexandra Trusova e Anna Shcherbakova, pattinatrici che hanno oggettivamente una marcia in più rispetto alle altre concorrenti, le quali si stanno comunque attrezzando per sfoderare l’artiglieria pesante aumentando così il livello generale: basti pensare alla nipponica Rika Kihira, motivata a tentare nelle prossime competizioni il primo quadruplo della carriera, il salchow, salto di significativa importanza per poter provare a impensierire le russe, più avanti soprattutto dal punto di vista qualitativo e più complete nel bagaglio tecnico.

La grande curiosità in vista della Finale sarà quella di capire chi sarà la leader del gruppo Tutberdize nei prossimi mesi. Malgrado la prova monstre di Alena Kostornaia, la più completa del lotto autrice di ben 240 punti nel totale proprio in Giappone grazie a due tripli axel da capogiro nei due segmenti con tanto di record nel mondo dello short, i favori del pronostico pendono sempre dalla parte di Alexandra Trusova, imbattibile sul fronte tecnico ancora orfana in gara del quadruplo salchow, eseguito con caduta in entrambe sia a Skate Canada che alla Rostelecom Cup. Anna Shcherbakova sarà invece una vera e propria mina vagante, sottovalutata da tanti ma assolutamente in grado di poter affossare le concorrenti in qualsiasi momento, complice la sua straordinaria solidità e capacità di rendimento.

Un discorso a parte merita Alina Zagitova, artefice di un ottimo programma libero dopo uno short sottotono: la campionessa olimpica, davvero contratta anche in questa occasione, ha comunque dimostrato nuovamente lo spessore che l’ha sempre contraddistinta, ritrovando elementi complessi come la fondamentale combinazione triplo lutz/triplo rittberger, ben eseguita ad inizio del programma. La Finale di Torino sarà un test notevole per la stella moscovita prima dei temutissimi Campionati Nazionali russi, dove ritroverà oltre alle compagne di allenamento una rigenerata Evgenia Medvedeva e la più competitiva Elizabeta Tuktamysheva.

Quanto realizzato da Gabriella Papadakis e Guillaume Cizeron nella danza infine unisce le imprese dei già citati Hanyu e Kostornaia. I fuoriclasse francesi, al momento imbattibili, oltre a registrare il nuovo record del mondo in entrambi i segmenti e nel totale con 227 punti, stanno intraprendendo una vera e propria lotta in solitaria con loro stessi, cambiando radicalmente la specialità, proponendo ogni anno qualcosa di spiazzante e innovativo, dunque divisivo, non solo nel contenuto e nelle scelte musicali, ma anche nell’impatto estetico (vedere il costume di gara della rhythm dance per capire bene). Il percorso verso Pechino per loro sarà in discesa, tuttavia assisteremo sempre a delle performance in costante crescita. In questo senso appare chiarissimo il prossimo obiettivo: toccare i 230 punti nel totale. Perché i campioni non si accontentano mai. 

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Foto: International Skating Union (free editorial use)

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