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Biathlon, intervista a Irene Lardschneider: “Ho ritrovato la sicurezza nel mio tiro, voglio iniziare al meglio la stagione”

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La passata stagione è stata quella dell’esordio in Coppa del Mondo, ma la biathleta gardenese Irene Lardschneider non vuole certo fermarsi qui. Con l’opening dell’IBU Cup 2019-2020 di Sjusjøen (Norvegia) alle porte, la giovane classe 1998 delle Fiamme Gialle è pronta a ripartire da quanto di buono è riuscita a mostrare soprattutto nella prima parte dello scorso inverno ed a mettersi alla prova per testare alcuni miglioramenti su cui ha lavorato in estate.

Ciao Irene, innanzitutto come stai? Il periodo di preparazione è terminato ed è tornato il momento di fare sul serio visto che già in questa settimana il circuito di IBU Cup riparte dalla Norvegia. Quanta voglia c’è di tornare a competere con le avversarie?

“Ciao, sto bene, grazie. La preparazione finale dell’autunno è terminata e direi che sono pronta e motivata per iniziare finalmente le gare. In Norvegia avremo il primo confronto con tutte le avversarie e penso che il livello sarà molto alto perché ci saranno tante atlete di Coppa del Mondo, visto che l’IBU Cup inizia prima”.

Facendo un passo indietro, nella seconda parte dell’estate sei stata limitata da qualche piccolo acciacco, in particolare alla schiena. Fisicamente sei riuscita a tornare al 100% e come definiresti la tua condizione attuale?

“Ho avuto qualche problema muscolare sia alla schiena che ad una gamba, ma ora sto finalmente bene e mi sento pronta per la stagione”.

Voi della Squadra B siete appena rientrati dal’ultimo raduno a Obertilliach. Dove hai mirato maggiormente la tua attenzione in questi ultimi giorni di preparazione?

“Il raduno di Obertilliach è stato un po’ particolare a causa del maltempo. Ci siamo trovati un po’ limitati nel lavoro ma abbiamo fatto il meglio possibile e siamo comunque riusciti ad allenarci bene”.

L’anno scorso sei partita fortissimo, soprattutto al tiro, dove hai sparato con percentuali a terra stellari per tutto dicembre. Questo ti ha permesso di guadagnarti con merito l’esordio in Coppa del Mondo ma, paradossalmente, proprio da quello zero nella sprint di Ruhpolding, le tue percentuali si sono abbassate in maniera evidente. Il lavoro dell’estate ti ha permesso di ritrovare quelle sensazioni di estrema sicurezza che spesso hai dimostrato in passato di avere?

“Durante l’estate sono riuscita a ritrovare la sicurezza al tiro, ho adottato anche delle modifiche in alcune parti del mio calciolo. Ora spero di riuscire a dimostrare il lavoro fatto anche in gara”.

Tornando all’esordio di Ruhpolding, è stata senza dubbio un’esperienza fondamentale per capire il diverso metodo di lavoro che viene attuato ai piani alti e quanto si debba crescere ancora per raggiungere quel livello soprattutto sugli sci. Quanto, di quel weekend, ti sei portata dietro ed hai poi sfruttato nel programma svolto durante l’estate?

“Mi sono fatta una bella esperienza a Ruhpolding. Di quella gara cerco di ricordarmi le parti positive e di tenermele in testa, come ad esempio la mia prestazione al tiro. È stata un’esperienza che sicuramente mi ha dato molta motivazione durante la preparazione estiva”.

L’obiettivo di questa stagione deve essere per te quello di dimostrare di poter tornare, e magari restare, in Coppa del Mondo. Quanto ti senti fiduciosa di poter raggiungere questo traguardo e, in particolar modo, di essere convocata per i Mondiali casalinghi di Anterselva?

“Non amo mettermi dei risultati come traguardi. Cerco piuttosto di prepararmi e dare il meglio di me in ogni gara. Le decisioni sul circuito nel quale correre non spettano a me, ma sono sicura che i responsabili mi faranno gareggiare nel contesto più adatto al mio livello. Ai Mondiali di Anterselva penserò solo quando arriverà il momento”.

Chiudiamo con una domanda forse scontata, ma inevitabile. Cosa hai provato quando sono state assegnate all’Italia le Olimpiadi del 2026? Viste le premesse, l’occasione di arrivare nel pieno della maturità sportiva ad un evento storico ed in casa di questa portata è un sogno che diventa realtà per ogni atleta. Milano-Cortina ti ha dato una motivazione extra per lavorare ancora più sodo in vista del futuro o per il momento la tua attenzione resta solamente rivolta al breve periodo?

“Ero molto contenta quando ho sentito che sono state assegnate le Olimpiadi Invernali a Milano-Cortina, però il 2026 è ancora molto lontano, possono succedere veramente tante cose nel frattempo. Per questo motivo non ci penso al momento e mi concentro pienamente sulla stagione che è ormai alle porte!”

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michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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Foto: Michele Brugnara

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