Sono sempre stabili ma critiche le condizioni del pilota americano di F2 Juan Manuel Correa coinvolto nel terribile incidente del GP del Belgio a Spa-Francorchamps, costato la vita allo sfortunato pilota francese Anthoine Hubert.
Correa è tuttora ricoverato a Londra presso il reparto di terapia intensiva specializzata e il quadro clinico è sempre preoccupante. Nel violento impatto contro la monoposto di Hubert, il racing driver del Team Sauber Junior by Charouz Correa ha riportato una lesione spinale e fratture multiple alle gambe che hanno richiesto una operazione complicata. Tuttavia, a rendere la situazione ulteriormente difficile è stata una crisi respiratoria, con conseguente coma farmacologico indotto dai medici.
“Nostro figlio, Juan Manuel, è ancora ricoverato presso il reparto di terapia intensiva a Londra, io e mia moglie siamo accanto a lui. Abbiamo avuto giornate positive ed altre negative, nottate serene ed altre più problematiche, ma grazie al supporto della comunità del Motorsport, a quello dei nostri amici e della nostra famiglia, continuiamo a farci forza e a pregare per la sua vita. Nostro figlio continua ad essere in coma indotto e in paralisi indotta per permettere ai suoi polmoni il massimo riposo possibile. È costantemente monitorato, alcuni dei suoi parametri vitali sono leggermente migliorati, altri al contrario sono lievemente peggiorati. I medici ci hanno più volte ribadito che, seppur lieve, ciò che conta è riscontrare un trend di miglioramento. Le infezioni sono sotto controllo e i parametri vitali più importanti sono stabili“, viene spiegato nella nota stampa, aggiungendo che: “Saranno necessarie altre operazioni quando i polmoni di Juan Manuel lo consentiranno. Vogliamo ringraziare tutti voi che avete avuto un pensiero per lui e per noi attraverso un messaggio, una email, un contatto sui social media e tanto altro. Noi glieli abbiamo letti tutti e continueremo a farlo. Tutto ciò lo aiuta a lottare e a non mollare. Vi ringraziamo ancora una volta per tutto il sostegno che ci state garantendo“.
Parole di speranza che ci si augura diventino di conforto, legate a un miglioramento dello stato di salute del 20enne nativo di Quito (Ecuador). Non resta che attendere gli sviluppi.