Ciclismo

Ciclismo, Antonio Tiberi & Andrea Piccolo: grandi cronomen, ma non solo. I due azzurri studiano per diventare uomini da grandi giri

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Le carriere di Antonio Tiberi e Andrea Piccoli, astri nascenti del ciclismo italiano, fino ad oggi sono state pressoché parallele. Campioni già tra gli allievi, entrambi sono esplosi nella categoria junior l’anno scorso, alla loro stagione d’esordio tra gli under 19, prima di conquistare, nel 2019, il Campionato del Mondo a cronometro il primo ed il Campionato Europeo di specialità il secondo. Le caratteristiche dei due, oltretutto, sono molto simili, dato che non parliamo solo di grandi cronomen, ma bensì di corridori completi, tanto forti nelle prove contro il tempo quanto in salita.

Tiberi, infatti, l’anno scorso fu addirittura capace di tenere le ruote di Remco Evenepoel e Karel Vacek sull’ascesa di Altenberg, alla Corsa della Pace. A vincere la classifica generale, quella volta, fu, ovviamente, il giovane cannibale belga, ma Antonio colse un ottimo 6° posto finale, frutto anche di una buona settima posizione nella cronometro che gli permise di essere il primo dei 2001 in gara. Anche Piccolo, nel 2018, ha avuto modo di confrontarsi con l’invincibile Remco. La prima volta fu al Trophée Centre Morbihan, corsa a tappe francese, ove l’azzurro fu il primo degli umani a 3’26” dal futuro trionfatore della Clasica de San Sebastian.

Nel prosieguo del 2018 i due continuarono ad ottenere ottimi risultati. Tiberi fu 3° ai Campionati Europei a cronometro, battuto solo dai belgi Remco Evenepoel e Ilan Van Wilder. Piccolo, invece, conquistò la medaglia di bronzo ai Mondiali di specialità, sconfitto dal solito Evenepoel e dall’australiano Luke Plapp. Il confronto diretto al Campionato Italiano nelle prove contro il tempo, invece, vide il trionfo di Andrea che precedette Antonio di 22″. I due fecero chiaramente un altro sport quel giorno, dato che il terzo, Giosuè Crescioli, giunse a 1’14” dal vincitore.

Con questi risultati il 2019 doveva essere chiaramente il loro anno. Piccolo non solo non ha deluso le attese, ma, probabilmente, è stato addirittura il miglior junior al mondo in questa stagione. Per lui 11 vittorie tra cui il prestigiosissimo Giro della Lunigiana, il Campionato Europeo a cronometro e il GP Nino Defilippis, conquistato staccando tutti sul Sestriere e giungendo al traguardo con 4’30” sul 2°.

Per Tiberi, invece, il 2019, per lunghi tratti, è stato un po’ più complicato. Questo è dovuto anche al fatto che su certi aspetti, probabilmente, è un po’ più acerbo di Piccolo. Alla Corsa della Pace vinse cronometro e tappone, ma a causa di una brutta caduta perse oltre un minuto dai big nella prima frazione e, dunque, in classifica generale non riuscì a contendere il successo al francese Hugo Toumire. Nei mesi seguenti, inoltre, è stato battuto nettamente da Piccolo sia al Campionato Italiano a cronometro (fu 3° dietro anche a Lorenzo Milesi) che a quello Europeo di specialità, concluso con un, per lui, deludente 6° posto.

Al Giro della Lunigiana era andato molto forte nella cronoscalata di Monte Marcello, conclusa al 2° posto dietro a Marco Brenner, ma 3″ davanti a Piccolo. Poi, però, a causa dell’imboscata tesa a lui ed al tedesco dalla selezione lombarda di Piccolo nelle penultima tappa, è sceso dal terzo al tredicesimo posto in classifica generale. Al Mondiale a cronometro, ad ogni modo, arrivava con buone sensazioni, dato che solo cinque giorni prima aveva dominato la cronoscalata Firenze-Fiesole.

Il problema meccanico di cui è stato vittima a inizio prova sembrava l’ennesimo tiro mancino della Dea Bendata in questo 2019. Antonio stavolta, però, non si è lasciato condizionare e ha tirato fuori una prestazione a suo modo storica. L’esperienza tra gli junior di Tiberi, così come quella di Piccolo, si sta per concludere. Ora li attende il passaggio tra gli under 23 e, ironia della sorte, dopo due anni da grandi rivali (nonostante qualche corsa fatta insieme in Nazionale), si ritroveranno compagni di squadra al Team Colpack.

Nel prossimo futuro, dunque, ci sono le gare più prestigiose riservate agli ex dilettanti. I due, però, sono già in contatto con alcune squadre World Tour, tanto che qualche mese fa sembrava addirittura che potessero fare il doppio salto. Piccolo è in orbita Astana, mentre Tiberi piace molto alla Trek, prossimo team di Vincenzo Nibali, il quale, in passato, non ha fatto mistero di apprezzare il talento del laziale. Alla fine, tuttavia, la scelta di fermarsi tra gli under 23 per un po’ potrebbe rivelarsi molto saggia. Entrambi, un giorno, vorrebbero diventare corridori da grandi corse a tappe, e gareggiare in competizioni lunghe 10 giorni, come Giro d’Italia under 23 e Tour de l’Avenir, potrebbe rivelarsi un’ottima palestra per raggiungere gli obiettivi a lungo termine.

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Foto: comunicato Federciclismo

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