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Basket, Mondiali 2019: Campazzo, Scola e Deck fanno il miracolo, Argentina in semifinale, Serbia KO

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Quella che va in scena a Dongguan è la storia di un incrocio tra un miracolo e l’ardore eterno dell’Argentina. L’Albiceleste, nei quarti di finale, compie l’impresa che nessuno avrebbe mai pronosticato: elimina la Serbia dai Mondiali di Cina 2019 per 97-87 e, in semifinale, aspetta Stati Uniti o Francia, che saranno in campo domani. Per gli uomini di coach Sergio Hernandez i dominatori sono Facundo Campazzo e Luis Scola, 18 punti e 12 assist l’uno, 20 punti l’altro, ma un ruolo di rilievo ce l’hanno anche Patricio Garino (15) e Gabriel Deck, a quota 13 e con tanta sostanza nelle fasi importanti. La formazione di Sasha Djordjevic, invece, non ce la fa nonostante i 21 di Bogdan Bogdanovic, i 18 di Nemanja Bjelica e i 16 (con 10 rimbalzi) di Nikola Jokic. Campazzo, con questa partita, diventa il primo argentino a realizzare, in una stessa gara, più di 10 punti e 10 assist da quando questi ultimi vengono conteggiati nelle statistiche.

Nel primo minuto l’Argentina dimostra subito di essere nella partita con Brussino, tripla di Campazzo e pressing fortissimo su tutte le linee di passaggio. Dopo il 5-2 di Jovic, ancora Campazzo inventa un passaggio irreale dietro la schiena per Delia che schiaccia. Dopo due minuti e mezzo gli argentini sono già sul 12-4 (tripla di Scola), ma la Serbia rosicchia, minuto dopo minuto, un punto alla volta: arriva un parziale di identica misura, che significa pari a quota 16 con Jokic sugli scudi e time out di coach Hernandez. La partita si accende, l’allenatore argentino si vede fischiare fallo tecnico contro, ma con il sesto assist del primo quarto Campazzo serve Deck per portare i sudamericani avanti 25-23.

Il secondo periodo comincia con il gioco da tre punti di Micic, in campo nonostante la dolorosa perdita della madre in Patria, che regala il vantaggio alla Serbia (25-26). L’Albiceleste, però, ricomincia a martellare da tre con Vildoza e Laprovittola, che creano gran parte del parziale di 8-0 valevole per il 36-28. Il momento felice argentino non conosce freni, con Vildoza che se non segna da tre fa realizzare (chiedere a Garino per informazioni), mentre dall’altra parte Simonovic e Jovic cercano di fermare come possono l’onda che intende travolgere la Serbia. Anche Scola, dall’alto dei suoi 39 anni, aggiunge qualche pezzo al mantenimento del vantaggio dell’Argentina, che riesce a chiudere sul 54-49 all’intervallo, con 9/16 da tre e nonostante un differenziale in termini di rimbalzi enorme: 8-25.

Bogdanovic ricomincia da tre, ma l’Argentina non è rientrata in campo per fare la figurante: circolazione meravigliosa per i due punti di Delia, tripla di Scola e 59-52. Bjelica e Jokic riportano nelle vicinanze la Serbia (61-59), ma Campazzo s’inventa un altro assist da cineteca per Garino, la panchina serba è destinataria di un tecnico, Vildoza firma un altro +7 argentino. Si va avanti a parziali, con Bjelica che s’inventa una tripla al limite dei 24 irreale per il 66-64 e poi il libero del -1. Dopo le repliche dalla lunetta di Deck e Bogdanovic, non segna più nessuno, nonostante un paio di azioni di prima classe: si entra negli ultimi 10 minuti sul 68-67 e con entrambe le squadre prive di problemi di falli.

Guduric apre l’ultimo quarto con la tripla del sorpasso per la Serbia (68-70), ma proprio quando Jokic sembra appoggiare i punti del +4, arriva dal nulla Scola che (va ricordato ancora: anni 39) lo stoppa e lancia la successiva tripla di Garino; l’assist è di Campazzo, che poi raggiunge la doppia doppia con un altro tiro da tre. Jokic serve Jovic per il -2, ma Garino da più di sei metri rimanda l’Argentina a +4 (76-72). Djordjevic, con 7 minuti da giocare, decide che serve un time out. Il problema, per i suoi, è che esiste un trio che non si ferma più: Facundo Campazzo, Luis Scola, Gabriel Deck. In tre minuti e mezzo e magie una più bella dell’altra, sono loro che fanno volare l’Albiceleste fino al +11 (87-76). Tanto per ribadire il concetto, Laprovittola trova una palla folle, sotto le gambe di Bjelica, per Scola: 89-78. La Serbia cerca la reazione d’orgoglio, Bogdanovic trasforma una banale persa di Garino in tre punti a 1’20” dal termine (91-85), causando il time out di Hernandez. La risposta è pronta: due punti di Campazzo, Deck porta via la palla a Micic, inchioda la schiacciata a 48″7 dalla fine e lancia l’urlo di tutta quell’Argentina che, da Dongguan a Buenos Aires, è con i suoi beniamini. Finisce 97-87, e il ribaltone dei Mondiali è servito, con gli argentini che tornano in semifinale a 13 anni dall’ultima volta.

ARGENTINA-SERBIA 97-87 (25-23, 54-49, 68-67)

ARGENTINA – Cuffaro, Vildoza 11, Scola 20, Campazzo 18, Laprovittola 8, Brussino 4, Fjellerup 2, Delia 4, Deck 13, Redivo ne, Garino 15, Gallizzi 2. All. Hernandez

SERBIA – Simonovic 3, Bogdanovic 21, Bjelica 18, Lucic 12, Raduljica, Bircevic ne, Jokic 16, Milutinov, Micic 5, Guduric 5, Jovic 7, Marjanovic. All. Djordjevic

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: FIBA Official Website / Basketball World Cup 2019 fiba.basketball

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