Formula 1

Hamilton e Marquez, i Cannibali del Motosport: un tempo erano Schumacher e Valentino Rossi, ora è il loro turno

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La domenica della F1 e della MotoGP in contemporanea a Budapest (Ungheria) e Brno (Repubblica Ceca) ha dato ulteriore riprova che ci troviamo in un’era del Motorsport ben precisa. Un tempo erano Michael Schumacher con la Ferrari e Valentino Rossi tra le moto le “Stelle polari” delle quattro e delle due ruote: 16 titoli iridati in due, imprese, emozioni e successi da raccontare ai nipotini davanti al camino.

Purtroppo per il Kaiser il destino, in quel tragico dicembre del 2013 a Meribel, ha riservato qualcosa di diverso e spetta a Mick riprendere il filo del discorso interrotto e il successo in F2 sul tracciato magiaro è qualcosa denso di significati. Al di là di questo, le due competizioni odierne hanno proposto per l’ennesima volta due personaggi che, ormai, a tutti gli effetti sono le icone dei motori: Lewis Hamilton e Marc Marquez.

Coraggio, velocità, sagacia e capacità di adattamento sono alcune delle qualità di questi due character, che nel loro darsi hanno ulteriori conferme della loro classe. Lewis, con determinazione e talento, ha prevalso nel confronto epico su Max Verstappen, dando a tutti una risposta su chi sia il migliore del Circus. Qualcuno già nel paddock aveva osato parlare di successione ma il “Re Nero” ha ancora fame e il suo sesto titolo iridato si avvicina.

Stessa storia, stesso mare per Marquez. L’assolo in Repubblica Ceca è un condensato di quanto già detto precedentemente e la corsa di pura prestazione impostata fin dal primo giro è stata l’evidenza di una tale superiorità, descritta dai numeri: sei successi stagionali, 76 vittorie in carriera e ottavo centro iridato prossimo. Statistiche impressionanti come le 81 vittorie, le 87 pole e i 144 podi del britannico.

Tanta roba verrebbe da dire e lo spettacolo è solo a metà del percorso in questo 2019…

 

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