Ciclismo

Tour de France 2019: le pagelle finali. Egan Bernal al primo trionfo, Alaphilippe show. Ottima Italia con Viviani, Trentin, Ciccone e Nibali

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Un Tour de France 2019 davvero equilibrato fino alle ultime giornate di montagna: lo spettacolo non è mancato, la corsa è stata incertissima. A trionfare il terzo corridore più giovane nella storia: Egan Bernal. Andiamo a rivivere tutte le tappe di questa Grande Boucle con le pagelle finali di tutti i protagonisti.

Pagelle finali Tour de France 2019

Egan Bernal, voto 10: alla prima uscita da capitano in un grande giro porta subito a casa il bersaglio grosso. Un predestinato, siamo sicuri che questo sia il primo successo di una lunga serie. 22 anni, ma le qualità, sia a livello fisico/tecnico che a livello mentale, di un veterano. Tra i favoriti della vigilia dei bookmakers (nonostante la situazione non del tutto positiva dopo la caduta prima del Giro e l’arrivo al Tour da capitano a causa dell’infortunio di Froome), non si fa trovare al top nelle prime due settimane ma esce alla distanza distruggendo la concorrenza sulle Alpi. Manca il successo di tappa, ma c’è tutto il tempo per agguantarlo in futuro.

Geraint Thomas, voto 8: gli abbracci con Bernal sono davvero sinceri. Da campione uscente si limita a gestire la situazione in casa INEOS, guardando ai risultati del compagno di squadra in Maglia Gialla. Perfetto fino alla cronometro, non ne ha sui Pirenei e proprio lì perde i gradi di capitano. Sulle Alpi invece molto bene. Seconda piazza che arriva dopo il successo del 2018, una conferma.

Steven Kruijswijk, voto 8: arriva finalmente il podio per l’olandese in una grande corsa a tappe. Merito suo e della sua Jumbo Visma (per loro un voto che sfiora il 10), che lo trascina a questo grandissimo risultato. Non attacca praticamente mai, ma sale sempre con regolarità e non perde dagli avversari diretti. Una terza piazza che vale molto.

Emanuel Buchmann, voto 8: la sorpresa di questo Tour de France. Per lui una quarta posizione davvero inaspettata alla vigilia. Discorso simile a Kruijswijk: ben aiutato dalla squadra si limita a tenere il passo dei migliori senza scattare. Il podio era vicinissimo, poteva provare il tutto per tutto sulle Alpi.

Julian Alaphilippe, voto 9: ha fatto sognare i tifosi francesi fino all’ultima tappa di montagna. Uno degli assoluti protagonisti di questo Tour de France. Nelle prime due settimane ha una gamba che va il triplo degli avversari: attacca in ogni modo, si prende il successo di tappa ad Epernay, poi si ripete a Saint Etienne dove riconquista la Maglia Gialla e nella cronometro di Pau stupisce il mondo beffando gli specialisti. Sui Pirenei è in puro controllo, sulle Alpi però è costretto a pagare il conto, lasciando il simbolo del primato. Per lui una quinta piazza esaltante.

Movistar, voto 4: una vittoria di tappa, con Quintana, è arrivata. Ma ci si aspettava molto, molto di più. Tre capitani come Landa, Valverde e lo stesso Quintana, più un giovane dal livello di Soler. Arrivano tre top-10, ma non hanno mai dato l’impressione di potersi giocare qualcosa di importante, magari il podio. Spesso anche qualche tattica azzardata e non del tutto comprensibile per la compagine iberica.

Fabio Aru, voto 6: il migliore degli azzurri in classifica generale con la 14ma piazza. Non si fa vedere mai all’attacco, si limita a difendersi in coda al gruppo e spesso resiste con grande grinta. La ripartenza migliore che potesse fare dopo l’infortunio.

Caleb Ewan, voto 10: un inizio di Tour da piazzato. L’australiano ha avuto la forza di svoltare e di diventare il vero protagonista tra i velocisti: l’uomo della Lotto Soudal porta a casa addirittura tre vittorie, compresa quella più che prestigiosa di Parigi.

Elia Viviani, voto 8: il successo tanto atteso al Tour è arrivato. In più una serie di piazzamenti di lusso, oltre ad un grandissimo lavoro in chiave squadra che non fa mai male.

Peter Sagan, voto 8: ennesima Maglia Verde per lui che ormai ha perso il conto. Classifica a punti mai in discussione. Arriva anche un successo di tappa.

Romain Bardet, voto 6: la Maglia a Pois per lui, che partiva con intenzione di vincere il Tour, può essere solo un ripiego. In ogni caso sale sul podio finale a Parigi e non può essere insufficiente.

Simon Yates, voto 8: due successi di tappa ed una serie di grandi prestazioni sulle montagne tra Alpi e Pirenei. Il britannico non fa classifica ma ci prova in tutti i modi a lasciare il segno, riuscendoci.

Matteo Trentin, voto 8: sempre presente nelle volate, praticamente ogni giorno nella top-10. Quando arrivano le salite prova anche da lontano: sui Pirenei è costretto ad aiutare Yates in fuga, sulle Alpi si mette in solitaria stacca tutti e trionfa a braccia alzate in quel di Gap.

Vincenzo Nibali, voto 7: un successo di tappa cercato in tutti i modi, trovato con orgoglio. Lo Squalo non finisce mai di trasmettere emozioni: tante delusioni nella prima parte di Tour, dove si staccava anche da un gruppo di oltre 50 uomini. La ricerca della condizione migliore, arrivata proprio sulle Alpi. Il trionfo di Val Thorens, davvero strepitoso, da solo contro il gruppo.

Giulio Ciccone, voto 8: chi se lo sarebbe mai aspettato di vedere un italiano in Giallo? A sorpresa presente nella startlist del Tour l’abruzzese va in fuga a La Planche des Belles Filles, sfiora il successo e si veste con il simbolo del primato. Alaphilippe è scatenato e gli lascia la gioia per poco, ma saranno giornate da ricordare.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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