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Nuoto di fondo, Mondiali 2019, Alessio Occhipinti: “Sapevo di stare bene, ma la medaglia è inaspettata. Sono veramente felice”

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Nella notte italiana si sono disputate le 25 km dei Mondiali di nuoto di fondo a Gwangju, in Corea del Sud: nella gara maschile medaglia di bronzo per Alessio Occhipinti, davanti a Simone Ruffini, quarto, mentre nella prova femminile settima Arianna Bridi e tredicesima Barbara Pozzobon. I quattro azzurri hanno parlato al sito federale a fine gara.

Alessio Occhipinti: “Sapevo di stare bene, ma la medaglia è inaspettata, così come quella delle Universiadi. Fino a metà gara ho tenuto un’andatura regolare, controllata. Poi ho provato ad aumentare il ritmo. Avevo buone sensazioni, mi sentivo bene e così ho preso la testa della gara e nell’ultimo giro ho provato a resistere al ritorno degli avversari. La medaglia mondiale è sempre stata un sogno, ma fino a qualche anno fa non immaginavo potesse arrivare nel fondo. Sono nato in vasca, poi ho provato le acque libere, mi sono appassionato e adesso salgo sul podio iridato all’esordio mondiale. Sapevamo di rimanere coperti fino all’ultimo giro e l’allungo dell’ungherese Gyurta non mi ha spaventato. Alla fine il francese ne aveva di più e ha fatto una linea diversa dalla mia. Io non l’ho visto ma sono rimasto a contatto del russo che ha uno sprint migliore del mio. A Piombino un mese e mezzo fa abbiamo gareggiato in condizioni simili quindi ero forgiato. Questa stagione mi sono allenato veramente tanto e puntavamo al Mondiale. Dopo la qualifica ci siamo messi sotto con il mio allenatore Emanuele Sacchi, con le Universiadi come test di passaggio che sono andate bene. Sapevo di stare bene in acqua e ci speravo in questo risultato. Sono veramente felice”.

Simone Ruffini: “Le condizioni di gara sono ideali per me e mi esalto tra acqua mossa e turbolenze meteorologiche. Venivo da una stagione difficile condizionata dalla mononucleosi. Solo da aprile abbiamo iniziato ad allenarci e questo risultato dimostra che ho ancora qualcosa da dire in questo sport. Mi sono accorto quando è partito Guyrta che non potevamo tenere quel ritmo. Poi ho guidato il gruppo per ricucire e forse li ho perso qualche energia buona per il finale. Quando abbiamo ripreso l’ungherese a due chilometri dalla fine pensavo che poteva succedere qualcosa di bello. Bisognava provarci e non ho nessun rammarico per questo piazzamento che ha sapore totalmente diverso da quello di due anni fa”.

Arianna Bridi: “E’ stata una gara strana perché non siamo abituate a ritmi così veloci sin dall’inizio, le prime hanno fatto subito la selezione. Sono rimasta coperta e quando c’era da ricucire mi sono mancate le energie. Devo accettare questa posizione e ripartire da qui. E’ stato un campionato sottotono e non degno del lavoro che abbiamo svolto col mio allenatore Fabrizio Antonelli. Dovremo rivedere qualcosa. La condizione era eccellente, come quella della mia compagna d’allenamenti Rachele Bruni. Ho fatto troppi errori di testa e tattici. Ora studieremo a tavolino per cercare di azzerarli”.

Barbara Pozzobon: “E’ stata una gara particolare perché le favorite sono partite presto e ce ne siamo accorte troppo tardi, è stata dura, una gara tutta all’inseguimento dove non è stato facile tenere un’andatura alta pur sapendo che non riuscivamo a giocarci una medaglia. E’ tutta esperienza da applicare la prossima volta”.

 

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roberto.santangelo@oasport.it

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Foto: OA Sport

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