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Atletica, Davide Re: “Abbattuto il muro dei 45 secondi, non me lo toglierà nessuno. Contento per il record italiano”

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Davide Re ha realizzato il nuovo record italiano sui 400 metri, il ligure ha stampato un interessante 44.77 a La Chaux-de-Fonds e ha così migliorato il vecchio primato che appartenenva sempre a lui (45.01 a Ginevra due settimane fa). Il 26enne ha espresso tutta la sua soddisfazione ai microfoni della Fidal: C’è voluto un po’ di tempo per rendermi conto di quello che ho fatto e per capire quanto fosse grande la felicità. Sono contento soprattutto per aver abbattuto un muro storico e rimarrà per sempre, non potrà mai togliermelo nessuno, invece i record nascono per essere battuti. Subito dopo l’arrivo, in realtà, ero dispiaciuto per aver perso. Non ero certo che il primato potesse cadere qui, perché sto lavorando per il meeting di Montecarlo del 12 luglio, in Diamond League, e non ho finalizzato la gara di oggi. Le condizioni erano ottime, anche se non perfette, con le folate di vento contrario che si sentivano sul primo rettilineo e poi a favore in quello finale, ma forse sarebbe stato meglio l’opposto. Prima di scendere in pista ero in trance agonistica, dai risultati delle altre gare avevo visto che c’era la possibilità di correre bene. Sapevo che il principale avversario, il colombiano Zambrano, è uno che chiude forte e allora per vincere dovevo uscire con lui dall’ultima curva. Ho dovuto spingere per tenere il suo passo, nel rettilineo ho dato tutto ma non ce l’ho fatta e quindi non ero così contento a caldo”.

Davide Re ha già definito gli obiettivi per il prossimo futuro: “Adesso voglio che non sia un caso isolato e punto a correre ancora sotto i 45 secondi. È da un anno che lavoriamo per questo, in un percorso iniziato tre anni fa in maniera progressiva, e riuscirci è davvero gratificante, non ci sono parole per descriverlo pienamente. A Montecarlo probabilmente le condizioni saranno diverse, a livello del mare e in una corsia esterna. Il crono l’ho già centrato, lì penserò al miglior piazzamento possibile. Poi arriveranno i Mondiali a ottobre, un’incognita per tutti. Nella scorsa stagione ho dimostrato, agli Assoluti di settembre, che posso essere in forma anche in quel periodo. Due anni fa, a Londra, con il 46° tempo di accredito puntavo alla semifinale e l’ho raggiunta. Stavolta proverò a dire la mia per giocarmela fino in fondo. Il premio del meeting? Ovviamente un orologio svizzero, che andava ai primi tre. Non so se lo indosserò mai, per paura di rovinarlo, perché sarà uno dei ricordi di questa giornata meravigliosa”.

 

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Foto: FIDAL/Colombo

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