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Volley, Civitanova in Paradiso: lo scudetto più bello, sfatato il tabù finale. Juantorena, Bruninho, Leal: la Lube dei sogni, De Giorgi maestro

Stefano Villa

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Il Dio del Volley ha voluto mandare in terra una partita fuori dal comune, una battaglia campale con il tricolore in palio: tutto sembrava indirizzato verso l’epilogo scontato, il trionfo di Perugia in casa nel suo fortino inespugnabile del PalaBarton. Sul 2-0 si stavano materializzando i titoli di coda ma questo sport è così imprevedibile, capace di regalare colpi di scena ed emozioni, basta davvero poco per dare una svolta e così è stato: Civitanova è risalita dalle sabbie mobili, ha confezionato la rimonta dei sogni in trasferta, ha trafitto i Block Devils nella loro tana dove non perdevano da tre anni nei playoff e ha fatto festa. Questa notte è tutta della Lube, il cielo si è tinto di biancorosso nel modo più rocambolesco e imprevedibile: Campioni d’Italia per la quinta volta nella storia dopo i sigilli del 2006, 2012, 2014, 2017.

Questo è indubbiamente lo scudetto più bello e difficile conquistato da Civitanova nella sua gloriosa storia: lo ha fatto partendo dal terzo posto in regular season, facendo saltare il fattore campo prima contro Trento in semifinale e poi contro la corazzata Perugia che era stata allestita per vincere tutto e che invece chiude la stagione con solo la Coppa Italia in bacheca. Dopo aver perso sette finali negli ultimi due anni, finalmente il tabù è stato sfatato e possono partire i festeggiamenti nelle Marche per un sigillo di lusso, vinto di squadra al termine di una stagione in cui le difficoltà non sono mancate.

A dare la svolta è stato Fefé De Giorgi, coach monumentale che ha sostituito Medei sotto Natale e che ha ricompattato lo spogliatoio: ha dato uno schema di gioco chiaro e preciso, ha dato fiducia ai suoi ragazzi, li ha portati in auge pian piano e i risultati sono subito arrivati (al netto della Finale di Coppa Italia persa contro Perugia dal 2-0), ha vinto il secondo scudetto con questa società (c’era nel 2006). La proprietà può finalmente gioire dopo la delusione per la Finale del Mondiale persa contro Trento ma ovviamente i meriti più grandi sono dei giocatori: Osmany Juantorena MVP di questa serie conclusiva, la Pantera è cresciuto mese dopo mese e ha vinto il quarto scudetto della carriera (vedremo se tornerà in Nazionale per il torneo preolimpico); l’opposto Tsvetan Sokolov che ha picchiato forte con grande costanza e che il prossimo anno giocherà a Kazan; il regista Bruninho arrivato a Modena e subito capace di fare la differenza con un’altra casacca; l’estroso martello cubano Yoandy Leal che nei giorni migliori non ha lasciato scampo a nessuno; il solido libero Fabio Balaso, il granitico gigante centrale Robertlandy Simon affiancato a turno da Enrico Cester ed Enrico Diamantini. Civitanova Campionessa d’Italia e ora la Finale di Champions League, appuntamento a sabato 18 maggio contro lo Zenit Kazan a Berlino.

 

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Foto: Roberto Bartomeoli Live Photosport

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