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Tennis, Masters 1000 Montecarlo 2019: Cecchinato e Fognini vogliono invertire la tendenza sulla terra rossa dopo i problemi sul cemento

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Per il circuito ATP del tennis maschile è l’ora di cominciare la stagione sulla terra battuta europea con la disputa del classicissimo Masters 1000 di Montecarlo, uno degli appuntamenti più glamour della stagione. In particolare per i nostri due tennisti di punta, Marco Cecchinato e Fabio Fognini, rispettivamente numero 16 e 18 del mondo, si tratta del ritorno sull’amata terra rossa dopo un periodo non certo esaltante sul cemento nordamericano. Per la verità Fognini non ha vinto neanche una partita nei tre tornei sudamericani sulla terra, prima di vincerne una su tre tra Indian Wells e Miami, dopo che si era invece discretamente comportato sul cemento dell’Australian Open passando due turni. Da parte sua Cecchinato le ultime cinque partite sul veloce le ha perse mentre sul rosso ha vinto a metà febbraio l’Open d’Argentina a Buenos Aires, suo terzo torneo intascato in meno di un anno, ovviamente tutti sulla terra, e questa vittoria, a una settimana di distanza gli è valsa il suo miglior ranking di sempre, appunto il 16.

Ora, da lunedì, tocca al torneo storicamente ospitato dal Country Club monegasco e per la verità i precedenti in questo torneo dei due italiani non sono esaltanti, fatta eccezione una semifinale conquistata da Fognini nel 2013, quando batté, tra gli altri, Andreas Seppi, Tomas Berdych e Richard Gasquet, prima di cedere di schianto a Novak Djokovic. Per il resto, il 31enne ligure di Arma di Taggia sui campi di Roquebrune-Cap-Martin in altre nove partecipazioni non è mai andato oltre il terzo turno, mentre Cecchinato, che è entrato nel tabellone principale negli ultimi due anni, ha passato un turno solo l’anno scorso, battendo il bosniaco Dzumhur prima di cedere a Milos Raonic, quando tutto sommato non aveva ancora acquisito la consapevolezza nei suoi mezzi che gli arrivò dall’incredibile semifinale raggiunta al Roland Garros.

Morale della favola, Cecchinato ha vinto tre tornei ATP su tre sulla terra, Fognini sette su otto: non c’è dubbio che il rosso sia la loro superficie preferita, come storicamente è stato per quasi tutto il tennis maschile italiano. Anche se i precedenti non sono così rosei, specialmente a Montecarlo, c’è sempre la speranza che la grande solidità sul rosso di cecchino e il talento folle e incompiuto di Fognini diano le soddisfazioni di cui gli appassionati di tennis italiani sono desiderosi da sempre.

 

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Foto: Claudio Bosco/LivePhotoSport

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