MotoGP
MotoGP, Mondiale 2019: il rookie Francesco Bagnaia pronto a stupire con la Ducati Pramac
Il primo Gran Premio del Motomondiale 2019 è ormai alle porte, dopo un lungo inverno di pausa e di test prenderà finalmente il via la stagione con l’Italia che si appresta a lanciare nella classe regina un nuovo pilota: Francesco Bagnaia. Il piemontese si presenta ai nastri di partenza della sua prima stagione in MotoGP da Campione del Mondo di Moto2, un titolo conseguito nella stagione precedente da un altro centauro azzurro della VR46 Riders Academy, Franco Morbidelli.
Francesco “Pecco” Bagnaia ha dimostrato in particolar modo nelle ultime tre stagioni (l’ultimo anno in Moto3 e le due stagioni nella classe di mezzo) di poter disporre di un talento cristallino supportato da un’ottima stabilità mentale che gli permette di essere molto costante senza pagare dazio in termini di prestazione in pista quando si trova sotto pressione. Il torinese classe 1997 comincerà quest’anno la propria esperienza nella classe regina con il team Ducati Pramac, scuderia satellite della casa di Borgo Panigale, e potrà guidare una GP18 (la moto guidata da Dovizioso e Lorenzo nel 2018) che nella passata stagione si è affermata mediamente come la migliore del lotto nell’arco della stagione.
L’obiettivo principale di Bagnaia sarà quello di fare esperienza, accumulare chilometri e confrontarsi giorno dopo giorno con l’elite globale del motociclismo cercando di tenere il passo del compagno di squadra australiano Jack Miller e provando ad avvicinare i migliori un passo alla volta, con la maturità e la consapevolezza già dimostrata nel suo anno da debuttante in Moto2 (chiuso al quinto posto in classifica con quattro podi). Tuttavia l’ambizione e la velocità pura non mancano a “Pecco”, il quale si è già affacciato nelle posizioni di vertice durante i test pre-stagionali a Sepang, chiudendo la tre-giorni di prove in seconda piazza assoluta ad appena 63 millesimi di ritardo nei confronti di uno scatenato Danilo Petrucci firmatario del record della pista malese.
Chiaramente non ci si può aspettare fin da subito una competitività simile nelle fasi cruciali dei weekend di gara (qualifiche e corsa), dato che la concorrenza è agguerrita e molto forte con quattro team ufficiali (Honda, Ducati, Yamaha e Ducati) in grado di poter mettere in campo un potenziale tecnico superiore rispetto ad una scuderia satellite come Ducati Pramac, anche se in determinate condizioni e sui tracciati più favorevoli non è da escludere qualche gradito inserimento tra le prime piazze (come ci ha abituato Petrucci nelle ultime due annate).
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
Foto: Valerio Origo
