Biathlon
Biathlon, Staffetta femminile Mondiali 2019: la Norvegia beffa la Svezia nel finale. L’Italia sogna metà gara, poi si spegne
Grazie ad una monumentale Marte Olsbu Roeiseland in ultima frazione, la Norvegia vince la medaglia d’oro nella staffetta femminile ai Mondiali 2019 di biathlon in corso di svolgimento ad Oestersund, beffando le padrone di casa della Svezia che avevano già assaporato il successo pieno. Il podio è stato completato da una solida Ucraina che l’ha spuntata in volata sulla Germania, mentre l’Italia non è andata oltre la decima posizione. Privo di Dorothea Wierer, fermata da una indisposizione ed a rischio anche per la mass start di domani, il quartetto tricolore composto da Lisa Vittozzi, Nicole Gontier, Alexia Runggaldier e Federica Sanfilippo è rimasto per metà gara in lizza per la vittoria, prima di allontanarsi inesorabilmente dalle posizioni che contano.
Il primo poligono non produce molta selezione: Lisa Vittozzi utilizza una ricarica e resta nel gruppo di testa. Perde terreno invece la Norvegia, staccata di 21″ dopo i due errori commessi da Solemdal. Vittozzi detta l’andatura nel corso del secondo giro, tuttavia paga dazio al poligono, dove fallisce due bersagli. Ciò nonostante la sappadina resta terza alle spalle dell’ucraina Merkushyna e della svedese Persson. L’azzurra si scatena poi nell’ultima tornata: prima stacca Persson, poi va a riprendere Merkushyna. Precipita nel frattempo la Germania, zavorrata da un giro di penalità in cui è incappata Hinz.
Lisa Vittozzi, come da tradizione, conclude la prima frazione al comando con 5″4 sull’Ucraina, 10″1 sugli Usa e 13″7 sulla Svezia. Staccate Germania e Francia, rispettivamente a 49″5 e 53″3, mentre la Norvegia resta a galla a 33″5.
L’Italia parte bene in seconda con Nicole Gontier: la valdostana, a sorpresa, non sbaglia nulla al primo poligono e transita sempre in testa con un margine di 6″3 sull’americana Egan e 13″6 sull’ucraina Vita Semerenko. Risalgono in quinta e sesta piazza Norvegia e Francia grazie ai 5/5 di Tandrevold ed Aymonier, mentre la Germania sprofonda a 1’16” dopo le tre ricariche utilizzate da Hildebrand.
Gontier disputa la gara della vita e non sbaglia nulla neppure al poligono in piedi: un 10/10 impronosticabile alla vigilia. La portacolori del Bel Paese conserva il primato, poi perde qualcosa nell’ultimo giro e consegna il testimone virtuale ad Alexia Runggaldier in seconda piazza a mezzo secondo dagli Stati Uniti trascinati da una superlativa Egan. Davanti restano cinque squadre a giocarsi la vittoria: Ucraina a 15″1, Svezia a 29″5 e Norvegia a 36″. Lontana la Germania a 1’35”, fuori dai giochi la Francia a 2’40” dopo i tre giri di penalità incassati da Aymonier dopo un pessimo poligono in piedi.
Runggaldier, come da copione, fatica subito nel passo sugli sci: prima si stacca dall’americana Reid, poi viene raggiunta da Eckhoff, Magnusson e Dzhima prima del tiro a terra. Al poligono, tra le prime cinque, sbaglia la sola Eckhoff, obbligata ad utilizzare due ricariche. Reid scappa via e stacca tutte, mentre Eckhoff rientra agevolmente sul gruppo delle inseguitrici, da cui invece si stacca Runggaldier. L’altoatesina compromette poi la gara dell’Italia commettendo quattro errori che la costringono ad un sanguinoso giro di penalità, stessa sorte toccata anche ad Eckhoff. La svedese Magnusson, unica a non sbagliare tra le prime, scava un solco importante su Stati Uniti ed Ucraina.
All’ultimo cambio la compagine di casa transita con 17″2 sugli Usa, 39″9 sull’Ucraina e 43″1 sulla Norvegia: un vantaggio piuttosto rassicurante per Hanna Oeberg, campionessa olimpica e del mondo in carica della 15 km individuale. L’Italia invece scivola in decima piazza a 2’05”.
Al penultimo poligono Oeberg si concede il lusso di utilizzare due ricariche, conservando comunque 20″4 sull’americana Dreissigacker e 32″6 sulla norvegese Marte Olsbu Roeiseland, mentre restano in corsa per il podio anche Ucraina e Russia, entrambe sotto i 40 secondi di ritardo dalla vetta.
Succede di tutto nel corso dell’ultimo poligono in piedi. Oeberg, presentatasi con 21″ su Olsbu, butta via l’oro con tre errori inaspettati, mentre la norvegese trova uno ‘zero’ rapidissimo e firma il sorpasso che vale il successo. Sanfilippo conclude invece decima dopo essersi salvata con tre ricariche a terra e non aver fallito alcun bersaglio in piedi.
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Foto: Federico Angiolini