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MotoGP, Test Losail 2019: le pagelle. Vinales Top Gun, Valentino Rossi in ripresa, Honda rediviva, Ducati si nasconde?

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Tempo di valutazioni e giudizi dopo i test collettivi della MotoGP che si sono tenuti sul tracciato di Losail (Qatar) e che hanno portato a dei risultati significativi in pista per quanto riguarda i prossimi contendenti al titolo iridato della classe regina. Una tre-giorni che ha proposto diversi spunti e su cui è bene approfondire alcuni aspetti attraverso le nostre pagelle:

MAVERICK VINALES 9 (YAMAHA) – Lo spagnolo di Iwata risponde presente: sigla il miglior crono di questi test e fa vedere di saperci fare. La M1 ancora non è perfetta, contrariamente a quel che si potrebbe pensare, eppure lui è sempre davanti, sciorinando giri di pregevole fattura e un passo gara invidiabile. Il Top Gun del Motomondiale è tornato a colpire.

VALENTINO ROSSI 7 (YAMAHA) Fino ad un’ora e mezzo dal termine la sua valutazione era insufficiente, poi il colpo di coda. Il premio alla tenacia e alla determinazione è arrivato in “Zona Cesarini”. Il “Dottore” ha trovato la quadra e anche se la moto non ha ancora una gestione delle gomme ideale, la velocità è sensibilmente aumentata e lui ha potuto spingere. Quello che sembrava un enigma ora assume dei contorni più lusinghieri per il nove volte iridato.

MARC MARQUEZ 7 (HONDA) – La spalla duole sempre meno e la sua guida ne beneficia. Dopo il primo giorno era un po’ perso ma poi il day-3 è stato tutta un’altra musica. La nuova carena è parsa un po’ la panacea di tutti i mali ma in realtà è stato Marc stesso a trovare nel suo fisico la soluzione a certe problematiche. La RC213V ha assunto un comportamento ben più stabile e lo spagnolo ne ha giovato.

JORGE LORENZO 7 (HONDA) – Dopo tante sofferenze e quel polso sofferente, Lorenzo vede la luce. Il quinto posto di oggi, a un tiro di schioppo da Rossi, è qualcosa di più di una iniezione di fiducia. Lo sa il maiorchino che era giunto a Losail con tanti punti interrogativi in testa, vista la frattura allo scafoide. Alcuni dubbi si sono sciolti come neve al sole ma la scalata da affrontare è ancora assai ripida per il maiorchino.

ANDREA DOVIZIOSO 6.5 (DUCATI) – Ci si aspettava il sussulto ma non è arrivato. Il “Dovi” ha scelto il low profile come si suol dire e forse qualche cartuccia ha deciso di conservarla. Tanto lavoro per lui, in cerca di una buona messa a punto sulla Rossa in configurazione gara. Il 15° tempo di oggi non deve sviare. Il forlivese nel giorno dell’esordio iridato ci sarà. Per il momento si è solo limitato al compitino.

DANILO PETRUCCI 7 (DUCATI) – Il migliore dell’ultima giornata in casa Ducati e in crescita nella gestione dello pneumatico posteriore. Il pilota umbro non ci sta a recitare il ruolo del comprimario nel team di Borgo Panigale e questi test in Qatar lo hanno sottolineato a più riprese.

FABIO QUARTARARO 8 (YAMAHA) – La sorpresa senza se e senza ma. Il francese in questi giorni qatariani è parso indiavolato e in pista ha messo tanta determinazione. La M1 ha ancora qualcosa di ignoto ma lui la fa andare alla grande. E quando accrescerà l’esperienza potrebbero essere guai per gli avversari.

ALEX RINS 7.5 (SUZUKI) – La caduta dell’ultimo giorno abbassa leggermente la valutazione ma lo spagnolo della Suzuki ha messo in mostra qualità considerevoli. Reduce da un anno di affinamento, l’iberico è pronto per meritarsi in pista i gradi di capitano della scuderia giapponese. Le indicazioni delle prove sono confortanti in questo senso.

JOHANN ZARCO 5 (KTM) – Quel 22° posto per un pilota come lui non ci sta. Il francese fatica tremendamente sulla moto austriaca e comprenderne il funzionamento sembra decisamente arduo. Un’erta ripida si pone davanti al buon Johann che deve reagire alle avversità e tornare ad incantare sull’asfalto.

 

 

 

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Hafiz Johari / Shutterstock.com

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