Seguici su

Sci Alpino

Sci alpino, la discesa della Saslong un tabù per l’attuale generazione di velocisti italiani. Mai più una vittoria in discesa dopo Ghedina

Pubblicato

il

La Coppa del Mondo maschile di sci alpino fa tappa in uno dei templi della velocità, la Val Gardena. Venerdì e sabato si gareggerà sulla mitica Saslong, un nome che da solo riecheggia una storia infinita. Una pista meravigliosa, tra le più difficili ed insidiose del circuito mondiale e che regala emozioni e brividi che solo pochi altri tracciati al mondo riescono a dare.

Nello stesso tempo la Saslong si è trasformata negli anni in un vero e proprio tabù per i colori azzurri. L’ultima volta che il Tricolore ha sventolato sopra le altre bandiere è stata nel 2008, quando Werner Heel si impose in SuperG davanti allo svizzero Defago e allo svedese Jaerbyn. Addirittura per trovare l’ultimo successo italiano in discesa bisogna tornare al 2001, anno del trionfo di Kristian Ghedina e di una fantastica doppietta sul podio, visto il terzo posto di Kurt Sulzenbacher (in mezzo a loro il norvegese Kjus).

Da quel momento è cominciato un periodo davvero buio per lo sci italiano in Gardena, visto che in discesa solo un’altra volta un azzurro è salito sul podio: nel 2014 il terzo posto di Dominik Paris. Quello è anche proprio l’ultimo podio in assoluto per l’Italia nella velocità in Val Gardena, che è diventata una seconda casa per i norvegesi. Aksel Lund Svindal ha vinto per sei volte sulla Saslong, mentre Kjetil Jansrud in due circostanze, ma sono tantissime le doppiette e addirittura una strepitosa tripletta nel 2015 in SuperG con anche Aleksander Aamodt Kilde sul podio.

 

Una vittoria in Val Gardena che manca all’attuale generazione di velocisti azzurri, che hanno saputo vincere su quasi tutte le piste della Coppa del Mondo, ma mai sulla Saslong. Paris terzo, Fill una volta quarto e lo scorso anno Innerhofer quinto, quindi tutti risultati che possono comunque far dire che è una pista dove gli italiani hanno le possibilità di esprimersi al meglio.

Il salto dello Spinel, i muri di Sochers, le Gobbe del Cammello, la curve del Lago e i Prati di Ciaslat. Sono questi i punti fondamentali di una discesa storica. Gli azzurri dovranno essere perfetti in ognuno di loro per rompere finalmente questa maledizione e rendere azzurra la Saslong dopo oltre 17 anni.

 





 

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: goran jakus / shutterstock.com

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *