Pattinaggio Artistico

Pattinaggio artistico, Finali Grand Prix Vancouver 2018: l’indimenticabile prima volta di Guignard-Fabbri, la grande determinazione di Della Monica-Guarise. Il grande debutto degli azzurri a Vancouver

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Si chiama «La La Land» perché l’unica regola, la più importante di tutte, è: non arrendersi mai, restare sempre a un metro da terra, non accontentarsi, vivere; e, soprattutto, innamorarsi“. si apre così una bellissima recensione pubblicata su «La Stampa» da Gianmaria Tammaro il 21 gennaio 2017 in occasione dell’uscita nelle sale della celebre pellicola di Damien Chazelle premiata con la bellezza di sei premi Oscar. Potremmo usare le stesse parole del giornalista per descrivere la meravigliosa terza posizione conquistata dai danzatori azzurri Charlène Guignard e Marco Fabbri alle Finali Grand Prix di pattinaggio artistico, andate in scena presso il Doug Mitchell Thunderbird Sports Centre di Vancouver, Canada.

Charlène e Marco ce l’hanno fatta. Non si sono mai arresi. Hanno guadagnato il gradino più basso del podio al primo colpo, lavorando sodo durante gli anni di gavetta, tenendo rigorosamente sempre un profilo basso, prendendo in mano l’eredità di prima coppia da Cappellini-Lanotte, incarico che hanno raccolto con la grande umiltà che li contraddistingue proseguendo con orgoglio la grande continuità di rendimento nella danza che da 20 anni a questa parte porta la nostra Italia sempre in alto.

Una terza posizione maturata dopo un primo stralcio di stagione a dir poco stellare, in cui gli azzurri hanno attuato un processo di crescita inarrestabile, culminato con le due meravigliose performance sul ghiaccio canadese. Ma quali sono state le armi vincenti che hanno consentito ai pattinatori allenati da Barbara Fusar Poli di conquistare il terzo posto? Senza dubbio gli elementi tecnici. In particolare nella rhythm dance Charlène e Marco hanno fatto la differenza eseguendo il miglior pattern di Tango Romantica dell’intero lotto, ricevendo livello 4 nella prima parte e 3 nella seconda. In ottica futura, riuscire a guadagnare il massimo dei livelli anche nella seconda sezione potrebbe consentire agli azzurri di raccogliere ancora più punti e di migliorare le loro già altissime prestazioni, arrivate nel segmento a 78.30 (42.59, 35.71). Nella danza libera, valutata 120.35 (66.38, 53.97) e pattinata sulle note del già citato “La la land“, Guignard-Fabbri hanno presentato un programma dal valore degli elementi base elevatissimo con cui, affinando ancor di più alcuni aspetti importanti come la sequenza di passi su un piede in parallelo, nelle prossime gare potrebbero ancora dire la loro riuscendo a sfondare il muro dei 200 punti nel totale, risultato importantissimo in ottica futura.

E poi c’è l’amore. Marco e Charlène, coppia anche nella vita, trasudano sentimenti ad ogni passo, ad ogni sguardo, ad ogni filo pressato, ad ogni sollevamento realizzato. Un corpo unico unito per raggiungere un obiettivo arrivato nel modo migliore possibile, come in un sogno. Ma i sogni, e “La la land” insegna, possono diventare realtà. Ed è solo il primo passo.

La storia del pattinaggio italiano non dimenticherà mai inoltre l’esordio assoluto nella specialità delle coppie di artistico di Nicole Della Monica e Matteo Guarise, quinti classificati in una gara di altissimo livello. Dopo un programmo corto ben pattinato malgrado una caduta sul triplo rittberger lanciato, gli atleti di Cristina Mauri hanno avuto più di un problema nella prima parte del libero; a seguito dunque degli errori sugli elementi di salto in parallelo e nuovamente sul rittberger lanciato, gli azzurri si sono ripresi alla grande eseguendo in modo straordinario la seconda parte della performance costellata, oltre da un bellissimo triplo salchow lanciato, da sollevamenti veloci, eleganti e soprattutto creativi in fase di entrata e di uscita.

Se da un lato può ovviamente esserci l’amarezza di non aver completato al meglio la gara, il debutto tra i grandi in Finale ci racconta quanto siano competitivi Nicole e Matteo che, una volta liberati dai propri fantasmi che ogni tanto fanno capolino, potranno fare quell’ulteriore passo in avanti della loro fantastica carriera. D’altronde, siamo solo all’inizio del quadriennio, la strada per Pechino 2022 è ancora lunga e le soddisfazioni per i nostri gladiatori saranno innumerevoli. 

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Foto: Valerio Origo

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