Biathlon

‘Italia, come stai?’: Dorothea Wierer inizia a crederci. Moioli non al 100%, finalmente i giovani nello sci

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L’ultimo fine settimana prima delle feste di Natale ha offerto spunti interessanti per l’Italia degli sport invernali.

Dopo tre tappe disputate, Dorothea Wierer resta saldamente al comando della classifica generale della Coppa del Mondo di biathlon. Se la slovacca Paulina Fialkova resta abbastanza vicina a 36 lunghezze di distanza, tutte le altre inseguitrici accumulano già un gap superiore ai 100 punti (compresa Lisa Vittozzi che è terza a -105 dalla connazionale). La sensazione è che la 28enne altoatesina stia seriamente iniziando a credere nell’impresa. Certo, la corsa resta lunghissima e solo nei mesi di gennaio e febbraio si capirà se realmente Dorothea potrà lottare sino in fondo per la sfera di cristallo. L’avvio induce all’ottimismo: l’azzurra ha conquistato 5 podi in 8 gare ed ha sempre chiuso almeno nelle prime nove posizioni tutte le competizioni cui ha preso parte. Sta sparando con un eccellente 91% al poligono (staffette comprese), peraltro avvantaggiata da una velocità di esecuzione nettamente migliore rispetto alle rivali. La differenza, rispetto al passato, va ricercata in una competitività straordinaria anche nel passo sugli sci, dove sovente l’italiana fa segnare i migliori tempi. Insomma, gli ingredienti per costruire un sogno non mancano. Decisiva sarà la gestione mentale di Wierer, soprattutto quando si tratterà di dover reagire alla prima controprestazione (sempre dietro l’angolo in uno sport come il biathlon). Sul piano della maturità fa ben sperare la gestione della mass start, dove la nostra portacolori ha saputo gestirsi ed agguantare un quarto posto pesante pur in una giornata opaca dal punto di vista della condizione atletica.

Buone notizie sono arrivate dallo snowboardcross, che ha visto andare in scena a Cervinia le prime due gare stagionali. Un calendario che osiamo definire assurdo: pensate che il prossimo appuntamento di Coppa del Mondo andrà in scena dall’8 al 10 febbraio a Feldberg, mentre all’inizio dello stesso mese si svolgeranno i Mondiali. Di fatto le prime competizioni italiane vanno considerate come una sorta di aperitivo di un’annata che entrerà realmente nel vivo solo nelle ultime settimane dell’inverno. Questo può rivelarsi un bene per Michela Moioli: la campionessa olimpica, eliminata ai quarti per una banale caduta nella prima gara, poi sul podio il giorno dopo, ha mostrato una condizione di forma ancora ben lontana da quella che l’ha vista dominare l’anno scorso. In particolare mancano potenza ed esplosività che, soprattutto in partenza, fanno la differenza. Il piccolo stop patito ad ottobre dalla bergamasca per una cisti al ginocchio sinistro ha certamente influenzato la preparazione: mancano comunque quasi 40 giorni per presentarsi in piena forma per la rassegna iridata.
Si conferma su ottimi livelli anche il settore maschile, come testimoniano il secondo posto di Omar Visintin nella gara d’apertura e la prima vittoria in carriera di Emanuel Perathoner il giorno dopo: per entrambi, rispettivamente secondo e terzo nella classifica generale, si prospetta anche una ghiotta chance per provare a giocarsi la sfera di cristallo, considerando che il bi-campione olimpico francese Pierre Vaultier ha raccolto le briciole a Cervinia.

Infine lo sci alpino sorride finalmente per l’arrivo dei tanto agognati giovani. Nicol Delago ha dato spettacolo nella discesa della Val Gardena, celebrando il primo podio in carriera in Coppa del Mondo: presto potrà comporre con Sofia Goggia e Federica Brignone un trio delle meraviglie. Ha fatto sognare anche il 19enne Alex Vinatzer: dopo essersi qualificato nello slalom di Saalbach, era addirittura ottavo dopo la prima manche di Madonna di Campiglio, salvo uscire nella seconda dopo aver attaccato senza calcoli. Questo classe 1999, dotato di un fisico possente, è il nome nuovo che attendavamo da tempo tra i rapid gates: spetterà ai tecnici il delicato compito di svezzare un diamante grezzo dal sicuro valore.

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