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Basket, Eurolega 2018-2019: l’Olimpia Milano riceve un Gran Canaria diviso tra svariate difficoltà

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Il Mediolanum Forum di Milano riaccoglie l’Eurolega all’interno delle sue mura: domani l’Olimpia riceverà l’Herbalife Gran Canaria, che è al suo debutto assoluto nella massima competizione europea, dopo aver raggiunto l’anno scorso il quarto posto in regular season e la semifinale dei playoff di Liga ACB.

La formazione di Simone Pianigiani arriva a questa sfida con l’obiettivo di riprendere il cammino dopo le sconfitte di Barcellona e Kaunas, che l’hanno riportata nel lotto delle squadre che lottano ferocemente per conquistarsi un posto nei quarti di finale. L’allenatore dell’A|X Armani Exchange spiega le criticità legate a questa partita: “Questa partita arriva in un momento particolare, ovvero dopo una settimana atipica, perché avevamo bisogno di riequilibrare le energie, ma molti giocatori vengono da impegni con le rispettive nazionali e altri devono ancora recuperare vedi Nedovic e Della Valle. Ma il calendario dice che questa è una partita da vincere perché il girone di andata finirà con trasferte realisticamente molto difficili, a Istanbul, ad Atene e a Tel Aviv contro una squadra in ripresa e alla quinta gara in nove giorni. Questo aumenta l’importanza delle gare interne“.

Il Gran Canaria arriva a questa partita in una situazione non esattamente semplice. Anche se ha vinto l’ultima sfida europea sul campo del Darussafaka, si sono addensati un paio di nuvoloni neri in una settimana sulla società presieduta da Enrique Moreno. Il primo è legato all’area tecnica, col secondo cambio di allenatore in pochi mesi: Salva Maldonado, subentrato a Luis Casimiro lo scorso giugno, è stato rimosso dall’incarico di capo allenatore, visto il record di tre vittorie e sette sconfitte sia in Liga ACB che in Eurolega: per il momento il posto è occupato ad interim dal suo vice Victor Garcia. Il secondo è legato a uno scandalo esploso grazie a un’indagine del Mundo Deportivo: si è scoperto che i dati di presenza delle partite in casa di Eurolega venivano sistematicamente gonfiati di 3-4.000 unità in più rispetto alle presenze effettive nel palasport di Las Palmas. Euroleague Basketball è intervenuta con una nota, in cui ha sottolineato le responsabilità del club nell’inserire nel conteggio anche gli abbonamenti venduti a gente non presente in quei giorni, e non le persone effettivamente presenti.

Restando sul piano strettamente tecnico, la formazione isolana distribuisce in maniera piuttosto equa i doveri realizzativi: gli unici tre uomini in doppia cifra di media sono la guardia trentunenne Clevin Hannah (10.9 punti), l’ala DJ Strawberry (stessa media di Hannah), che dieci anni fa giocò nell’attualmente ultima stagione di Serie A della Fortitudo Bologna, e Christopher Evans (10.6 punti). Se da una parte c’è un serio problema di percentuali da tre punti (31,6%, la terzultima tra le 16 squadre) e di gestione dei palloni (ne perde 13.5 a partita, il terzo peggior dato dell’Eurolega), dall’altra c’è una spiccata capacità di rubare la sfera (7.3 furti a gara). Il Gran Canaria tende a sfruttare parecchio i tiri liberi, avendone già tentati 212, meno soltanto di Zalgiris e Barcellona: la percentuale è però appena superiore al 70%, e non va molto meglio nella percentuale reale di tiro, la penultima in tutta la competizione. Un gran numero di problemi, in breve, che si possono risolvere non in una partita, ma nell’arco di un certo periodo di tempo. Il problema, per gli uomini in giallo, è che quel tempo può non essere d’aiuto per qualificarsi.





 

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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