MotoGP

MotoGP, GP Repubblica Ceca 2018: si riparte da Brno. È ancora caccia a Marc Marquez

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La F1 va in vacanza, il Motomondiale ritorna. In un simbolico passaggio di testimone, le moto tornano ad essere protagoniste proprio nella settimana in cui le monoposto vanno in vacanza. La MotoGP riparte da Brno, dal GP della Repubblica Ceca. 

Ci siamo lasciati con le due vittorie consecutive di Marc Marquez, ad Assen e al Sachsenring, grazie alle quali lo spagnolo ha allungato in testa alla classifica portando a 46 punti il suo vantaggio su Valentino Rossi. MM93 ha dato dimostrazione di grande superiorità quest’anno: solo due volte non è andato a punti, in Argentina (dove è stato protagonista, ma in negativo, tra partenza e incidenti vari) e al Mugello (scivolata), poi non è mai sceso al di sotto del secondo gradino del podio (cinque vittorie). Un ritmo imbarazzante, frutto del suo solito talento, unito alla sagacia tattica che negli anni il catalano ha maturato e ad una Honda che quest’anno sembra quasi perfetta. Al giro di boa (Brno sarà la decima gara su diciannove in programma), la sensazione è che il Mondiale possa solo perderlo Marc…

+46, dicevamo, guarda caso il numero di Valentino Rossi. Zero vittorie fin qui, ma tanta continuità (unica gara non a punti l’Argentina, per via dell’incidente con Marquez) e ancor più problemi. Se la Honda è quasi perfetta, la Yamaha è un cantiere eternamente aperto, con problemi di accelerazione largamente denunciati da Rossi e Viñales. Segnali di ripresa, però, soprattutto dallo spagnolo, ci sono stati, ma ancora non abbastanza per colmare il gap con il box rivale. Un gap al quale finora solo il talento del Dottore è stato in grado (parzialmente) di rimediare. Ma Valentino per i miracoli non è ancora attrezzato e magari il team avrà pensato a qualcosa durante la pausa estiva.

Chi più di tutti si augura che la seconda parte di stagione sia diversa dalla prima è senz’altro Andrea Dovizioso. La prima parte di campionato potrebbe essere definita “paradossale”: la Ducati è cresciuta rispetto allo scorso anno, ma i risultati no. La sfortuna ci ha senz’altro messo del suo (incidente a Jerez, cadute a Le Mans e Barcellona) e forse anche un Jorge Lorenzo più ingombrante rispetto alla scorsa stagione. Tre volte la Desmosedici è salita sul gradino più alto del podio e in due di queste c’era il maiorchino in sella.

E ancora la Suzuki di Andrea Iannone e Alex Rins, Danilo Petrucci, un Johann Zarco poco protagonista nelle ultime apparizioni, e il solito Cal Crutchlow. Il Motomondiale è tornato: tutti pronti per lo spegnimento dei semafori!

 





 

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alessandro.tarallo@osport.it

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foto: Valerio Origo

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