Giochi del Mediterraneo 2018: Italia, sei la potenza incontrastata del Mare Nostrum. Una dittatura inattaccabile, monopolio totale!
Imperatori del Mare Nostrum. Come sempre. Padroni indiscussi dello specchio d’acqua da cui è nato tutto. Egemonia totalitaria da veri dominatori, unici e incontrastabili. Questa è l’Italia che esce dai Giochi del Mediterraneo 2018, la rassegna multisportiva riservata ai Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum: a Tarragona non c’è stata storia, la nostra Nazione ha ribadito la propria supremazia in questa specifica area geografica e ha vinto il medagliere. Un primo posto assoluto mai in discussione: per la quarta volta consecutiva, la tredicesima totale su diciotto edizioni, gli azzurri hanno primeggiato nella speciale classifica. Il computo finale è lampante: 156 medaglie di cui 56 ori, 55 argenti, 45 bronzi e un vantaggio sulla Spagna padrona di casa di ben 18 titoli e 35 allori totali.
Le statistiche sono eccellenti ma non sono numeri record: a Mersin 2013 concludemmo con addirittura 70 ori, ancora meglio di Pescara 2009 (64). Siamo sugli stessi livelli di Almeria 2005 quando battemmo la Francia all’ultima giornata per una sola medaglia d’oro in più (57 a 56). E ovviamente nulla a che vedere con la monumentale Bari 1997 (192 medaglie di cui 73 d’oro). Quella vista in Catalogna è stata una bella Italia che si è affidata a tanti big, che ha ben impressionato nell’arco della settimana ma che ha dimostrato qualche lacuna, in un contesto la cui competitività variava da disciplina a disciplina. Il nuoto è uscito in maniera sfavillante (sfondata quota 20 ori) trascinato da colossi come Gregorio Paltrinieri, l’atletica ha piazzato delle belle zampate con le staffette (con eccellenze del calibro di Filippo Tortu, Libania Grenot e Davide Re), la ginnastica artistica ha il volto di Lara Mori (3 ori) ma palesa ancora delle criticità al maschile (anche se Marco Lodadio si conferma ai vertici agli anelli).
Molto male il taekwondo, positivo il judo (anche se tutti si attendevano il trionfo di Fabio Basile), è mancato qualcosa dai tiri con Jessica Rossi e Giovanni Pellielo che puntavano al bersaglio grosso. Dominanti nel canottaggio e nel ciclismo, l’oro nel volley maschile con la squadra B va accolto con favore, nella boxe Mouhiidine e Di Serio potrebbero avere un futuro, ci si aspettava qualcosa di più dalle bocce mentre nella scherma ci siamo presentati con alcune seconde linee (eccezion fatta per Paolo Pizzo) e il programma era monco.
Dispiace per il flop del Settebello e per le sconfitte in finale del Setterosa e della squadra di calcio maschile. L’Italia è sempre la Regina indiscussa dei Giochi del Mediterraneo, il nostro faro è sempre luminoso ma la concorrenza si fa sempre più intensa. Il prossimo appuntamento è sulla carta tra tre anni a Orano (Algeria), ma quale sarà il futuro di questa manifestazione?
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