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Ciclismo

Liegi-Bastogne-Liegi 2018: i cinque motivi per cui Vincenzo Nibali può sognare il colpo alla Doyenne

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A caccia di un altro miracolo. Domenica Vincenzo Nibali affronta la Liegi-Bastogne-Liegi con il sogno di ripetere l’impresa riuscita a marzo alla Milano-Sanremo: conquistare la Doyenne darebbe ancor più spicco alla carriera già fenomenale del corridore siciliano. Il capitano della Bahrain-Merida ha dimostrato di poter puntare al colpo grosso: andiamo a scoprire i cinque motivi per cui l’azzurro ci può credere.

  1. Classe, coraggio e fantasia: in un ciclismo che è diventato ormai sempre più scontato, con corse che si decidono sempre più spesso (soprattutto quando si parla di salite) sull’ultima ascesa, lo Squalo ha dimostrato ancora una volta che con la testa si può davvero sovvertire il pronostico. Nessuno si sarebbe aspettato il suo scatto ad inizio Poggio alla Milano-Sanremo, invece Nibali è riuscito a sorprendere tutti, compresi corridori del calibro di Peter Sagan. Anche domenica può provare ad anticipare.
  2. Voglia di rivalsa: indimenticabile (purtroppo) l’annata 2012. Nibali diede spettacolo, scattando in faccia a tutti i rivali sulla Roche aux Facons e guadagnando una trentina di secondi. Quando sembrava lanciato verso la vittoria, con una posizione in bici davvero eccellente e una pedalata agilissima, è arrivata la beffa: alle sue spalle è scattato il kazako Maxim Iglinskiy dell’Astana, che ha raggiunto il siciliano in maglia Liquigas staccandolo proprio all’ultimo chilometro. Visto ciò che è accaduto successivamente (con Iglinskiy risultato positivo all’antidoping), quella sconfitta non è stata tanto accettata da Nibali.
  3. Stato di forma: la condizione sembra essere più che positiva. Dopo un’Amstel Gold Race anonima, lo Squalo è andato a testare il pavé in Francia in chiave Tour de France, per poi giungere in Belgio per la Freccia Vallone. Proprio nella Classica belga Nibali si è messo in evidenza: attacco a 50 chilometri dal traguardo che è andato avanti fino all’ultimo passaggio sul Mur de Huy. Un modo ideale per testare la gamba in vista delle Côtes della Liegi: domenica può davvero far male.
  4. Squadra: mai come quest’anno Nibali sembra avere al suo servizio una compagine davvero tra le più forti presenti al via. Oltre al fidato gregario Franco Pellizotti ci saranno per la Bahrain-Merida anche i fortissimi fratelli Ion e Gorka Izagirre, capaci addirittura di giocarsi le proprie chance. Un altro uomo che ha sempre dato spettacolo alla Doyenne è Domenico Pozzovivo, apparso in forma di recente al Tour of the Alps. Potrebbe esserci addirittura superiorità numerica negli ultimi chilometri, o nel caso di rincorsa Nibali potrebbe avere tanti uomini al proprio servizio.
  5. Marcamento tra gli avversari: magari non come a Sanremo, quando tutti lasciarono andare via lo Squalo sul Poggio senza davvero interessarsi alla sua azione, risultata poi vincente, ma anche domenica alla Liegi in tanti si marcheranno. Su tutti i due grandissimi favoriti, coloro che hanno destato la migliore impressione: il francese Julian Alaphilippe, vincitore della Freccia Vallone, e lo spagnolo Alejandro Valverde, detentore del titolo. Quick-Step Floors e Movistar si marcheranno a uomo: spazio per gli altri per provare a scappar via.





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gianluca.bruno@oasport.it

Foto: Pier Colombo

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