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F1, GP Azerbaijan 2018: i segnali di inquietudine di Lewis Hamilton. Quando la macchina non risponde come vorrebbe, mostra delle crepe

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“Il mio obiettivo rimane il solito che è quello di vincere il Mondiale ma settimana scorsa non siamo stati i più veloci. Se la stagione continua così sarà molto difficile vincere: se c’è un’opportunità dobbiamo coglierla. Sono consapevole che le performance sono lontane dalle attese, dobbiamo migliorare perché i risultati delle prime tre gare non sono stati all’altezza, siamo la seconda o addirittura la terza squadra in questo momento, ma non è impossibile migliorare. Dobbiamo mettere una pressione costruttiva sui ragazzi del team anche se stanno già dando il massimo perché anche loro vogliono vincere“, con queste parole (fonte motorsport.com) Lewis Hamilton si è espresso circa il momento vissuto nel Mondiale 2018 di Formula Uno.

Il pilota della Mercedes, campione del mondo in carica, non sembra stia attraversando un periodo così brillante. Nell’ultimo weekend in Cina è sempre stato dietro al teammate Valtteri Bottas, ottimo pilota ma non certo un fenomeno. I dubbi sulla consistenza mentale di Lewis si rafforzano. Un po’ come accadde l’anno scorso, quando la Ferrari partì meglio dai blocchi, il n.44 non sembra essere in feeling con la sua monoposto. Certo, in Australia, non fosse stato per l’episodio della Virtual Safety Car avrebbe potuto vincere ed in Bahrein il suo weekend è stato condizionato dalla penalità comminatagli (arretramento di 5 posizioni in griglia di partenza) per la sostituzione del cambio.

Tuttavia a Sakhir e sopratutto a Shanghai non è stato il solito Hamilton. Il suo “Hammer time” si è visto a sprazzi ed ora, preceduto da Vettel nella graduatoria iridata riservata ai piloti, guarda a Baku con un minimo di preoccupazione conscio di non avere la miglior macchina del lotto o quantomeno non avere quel margine atteso. Un segnale di debolezza quando le cose non vanno per il verso giusto? Forse sì. In passato, il britannico era incline a commettere errori o a soffrire i momenti positivi dei rivali: torna alla mente il confronto interno con Nico Rosberg nel 2016, premiante il tedesco.

Per cui, se il Cavallino Rampante ne avrà le possibilità, dovrà sfruttare la situazione in un round che l’anno scorso alimentò tante polemiche: il contatto in regime di Safety Car tra Hamilton e Vettel (“ruotata” del tedesco a Lewis) è stato uno degli episodi importanti del campionato 2017. Vedremo come andrà a finire e se il buon LH44 si sveglierà dal torpore o meno.

 





 

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