Rugby

Sei Nazioni 2018, le parole degli azzurri. Sergio Parisse: “Troppi errori”; Conor O’Shea: “Dobbiamo lavorare”; Matteo Minozzi: “Sbagliamo troppi placcaggi”

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La partita contro il Galles è stata l’ennesima Caporetto di questa sciagurata edizione del Sei Nazioni 2018 per l’Italia del rugby. Al termine della gara diversi protagonisti hanno parlato ai microfoni di DMAX per commentare quanto visto in campo. Il primo a rilasciare una dichiarazione è stato il CT azzurro, Conor O’Shea: “Nei primi cinque minuti abbiamo fatto agli avversari due regali, poi è difficile recuperare: a questi livelli bisogna essere differenti. La nostra energia deve concentrarsi sull’esecuzione, lavoreremo per diventare migliori. Loro sono una buona squadra e noi abbiamo segnato ancora poco“.

Analisi più tecnica per Matteo Minozzi: “La voglia di placcare c’è, ma è tutta una questione di posizionamento per fare il placcaggio in avanzamento. Ci sono incomprensioni sul da farsi, non essere posizionati correttamente è grave. Nei primi 10′ con l’uomo in più sembravano loro ad essere in 15 contro 14, pur avendo, tra l’altro, subito cartellini in ruoli chiave come estremo e numero nove. Se non concretizzi, i risultati sono questi“.

Chiusura per Sergio Parisse: “Ad inizio secondo tempo loro hanno segnato subito e non siamo più tornati in partita. Abbiamo fatto tanto possesso, ma c’è stata tanta imprecisione con la palla, che contro squadre di questo livello non possiamo permetterci. Non siamo stati efficaci sui placcaggi, è un punto su cui lavorare, recuperando a livello fisico. In difesa dobbiamo essere più bravi. Ho 34 anni ed in Galles giocheremo nuovamente tra due anni, forse questa è stata la mia ultima partita a Cardiff: l’allenatore deve fare le scelte, i singoli non sono la cosa più importante. Il mio Sei Nazioni non è sufficiente“.





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Foto: Profilo Twitter FIR

roberto.santangelo@oasport.it

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