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Ciclismo, Top&Flop della settimana: tra Strade Bianche e Larciano incantano i giovani, a Siena crollano i big

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La stagione ciclistica sta entrando sempre più nel vivo. Nel fine settimana, grandi protagoniste due classiche italiane: la Strade Bianche e il GP Larciano, oltre la prima tappa della Parigi-Nizza che però andrà a svilupparsi con maggior importanza nei prossimi giorni, quando potremo trarre veri bilanci. Andiamo a vedere chi sono stati i protagonisti, in positivo e in negativo.

TOP 

VAN AERT Wout: il futuro che avanza, il nuovo che inizia a far paura agli avversari. Sulle Crete Senesi ha messo insieme un autentico spettacolo, con una gara spavalda e di pura personalità, oltre che di gambe. Praticamente alla prima esperienza in una corsa di questa importanza, ha provato in tutti i modi a vincere, chiudendo sul podio dopo una scena quasi commovente nello strappo verso Piazza del Campo, quando di fatto è caduto dalla bici a causa dei crampi, facendo anche fatica a ripartire. Non sarà sempre così (le condizioni lo favorivano, data l’estrazione dal ciclocross), ma potremmo iniziare ad abituarci al suo nome nelle prime piazze degli ordini d’arrivo.

BENOOT Tiesj: coetaneo (23 anni) e connazionale di Van Aert, si è preso le luci della ribalta andando a vincere. Una prova di forza attesa ormai da tempo, per un corridore completo e dotato di un motore pazzesco. Il Belgio, dopo il ritiro di Boonen, potrebbe aver trovato due autentiche stelle per le grandi classiche del Nord negli anni a venire. Con la consapevolezza, dopo aver finalmente centrato il primo successo in carriera, di poter già essere protagonista nelle prossime settimane.

VISCONTI Giovanni: che bello vederlo davanti, combattivo e capace di resistere a lungo con i migliori. Un bel segnale, quasi a dire ”Io ci sono”. Dopo la Strade Bianche, si fa vedere anche a Larciano. La gamba gira e a quanto pare riesce a smaltire molto bene la fatica. Sicuramente tra i più positivi del fine settimane.

BARDET Romain: ritrova il fango (anche lui viene dal cross) e ritrova anche il cuore. Va all’attacco con Van Aert e, se non fosse stato per un super Benoot, avrebbe anche potuto vincere. Il cugino coraggioso del corridore che ci troviamo solitamente ad ammirare al Tour de France, che spesso neanche prova a vincere, quasi accontentandosi.

POWER Robert: benritrovato! Dopo anni difficili (il 2016 quasi tutto passato ai box e un 2017 senza grandi risultati) si rivede il talento che si era imposto come uno dei giovani più interessanti negli anni da Under 23. Ancora giovanissimo, classe 1995, ha tutto il tempo per tornare a brillare. Dalla Strade Bianche, può ripartire alla grande. Un nome da segnarsi, nel caso fosse sfuggito in passato.

MOHORIC Matej: anche lui sembrava (quasi) perso. Probabilmente, dopo i successi iridati da Junior nel 2012 e da Under 23 nel 2013, le aspettative erano troppo alte per un corridore passato nel World Tour a soli 20 anni. Lo sloveno ha chiuso appena fuori dai 10 a Siena e ieri ha vinto a Larciano, con una splendida azione in discesa, un po’ il suo marchio di fabbrica. La conferma che con un po’ di pazienza i giovani possono emergere e fare ottime cose, anche se non riescono a rispettare le aspettative sin dalle prime corse tra i prof.

CANOLA Marco: è arrivato a pochi metri da Mohoric, secondo al GP Industria & Artigianato. Senza dubbio è tra i nomi più interessanti del panorama delle Professional italiane, spesso sottovalutato ma al contempo molto competitivo. Un corridore vero, che compiuti 29 anni potrebbe togliersi soddisfazioni importanti anche in corse prestigiose.

FLOP 

SAGAN Peter: non ce ne voglia, ma alle Strade Bianche non ha brillato, pur chiudendo ottavo. Il tre volte Campione del Mondo in carica ha pochi chilometri nelle gambe e probabilmente la corsa toscana gli è risultata indigesta. Nel gruppo dei migliori aveva anche compagni di squadra a disposizione ma con il passare dei chilometri si è visto sfuggire uno dopo l’altro diversi attaccanti, senza mai rispondere in maniera convincente. Rimandato in questa prima classica della sua primavera, potrebbe aver scelto di rimandare il picco di forma per arrivare con maggiori potenzialità alla Settimana Santa, per mettere nel palmares la tanto agognata seconda Monumento della carriera. Lo aspettiamo.

KWIATKOWSKI Michal: sugli sterrati che l’hanno incoronato lo scorso anno alla vigilia di una primavera trionfale sprofonda. Prova a rimanere tra i primi, fa anche lavorare Gianni Moscon (difficile da valutare) ma quando il gioco si fa dura crolla, chiudendo ad oltre 10′. Se il buongiorno si vede dal mattino, sarà difficile replicare replicare il 2017, anche se il polacco ha abituato a sorprendere.

VAN AVERMAET, VANMARCKE, GILBERT: in condizioni da Belgio, i belgi faticano. Anzi, non si vedono proprio. Greg e Philippe arrivano a 13′, Sep addirittura a 17. Partivano come favoriti o outsider di lusso, ma non hanno certo mantenuto le attese, pur in una giornata difficile da leggere.





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Foto: Valerio Origo

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