Combinata nordica

Combinata nordica, Olimpiadi PyeongChang 2018: Alessandro Pittin a caccia di un sogno, ma dal trampolino lungo serve un salto da antologia

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Il podio è improbabile, ma non impossibile. Servirà un salto miracoloso nella Gundersen LH delle Olimpiadi Invernali 2018 di PyeongChang per rinfocolare le ambizioni di Alessandro Pittin, che nella prima gara e nelle prove ha dato l’impressione di avere poche chance di lottare per le prime posizioni. Ma la Gundersen dal trampolino lungo, a meno di un nuovo tentativo a 32 anni a Pechino, sarà per Pittin probabilmente l’ultima occasione per bissare il podio di Vancouver 2010 e scrivere un’ulteriore pagina di storia per l’Italia della combinata nordica.

La lotteria del salto per ora non sembra girare dalla parte del fuoriclasse carnico, decisamente poco a suo agio dal trampolino normale, sulla carta a lui più congeniale, come dimostra il 19° posto nella prima prova olimpica. E nelle prove dal trampolino lungo HS140 l’azzurro non è riuscito mai ad entrare tra i migliori 30, testimonianza evidente di una difficoltà notevole nel trovare un feeling ideale nel salto in terra coreana. Ma Pittin in questa stagione è riuscito anche a sfornare una grande prestazione dal trampolino lungo, chiudendo al quinto posto in Coppa del Mondo a Lillehammer, ad un passo dalla vittoria. Un risultato che potrebbe rivelarsi un’iniezione di fiducia importante per un atleta che ha sempre dimostrato di sapersi esaltare in occasione dei grandi eventi, ma che stavolta dovrà pescare il jolly dal trampolino per dare concretezza alla rimonta nella 10 km di fondo, specialità in cui è in grado di recuperare anche più di un minuto dai migliori combinatisti del pianeta.

Sono lontani i tempi in cui Pittin sfoderava prove d’autore nel salto, che gli valsero un clamoroso tris di successi a Chaux-Neuve nella Coppa del Mondo 2011-2012. Un infortunio nei giorni successivi a quel trionfo ha sottratto qualche certezza al carnico, i cui limiti dal trampolino rappresentano il suo più grande fardello. Se riuscirà a contenere il gap entro un minuto e mezzo dai primi dopo il salto, Pittin potrà davvero puntare ad una rimonta epica sugli sci stretti e giocarsi le medaglie. Ma se confermerà il rendimento degli ultimi giorni, le sue speranze di podio sono ridotte al lumicino. Occorre un salto da antologia, dunque, per volare verso il podio e passare dalla leggenda al mito.

 

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mauro.deriso@oasport.it

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Foto: FISI

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