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Softball, l’Italia è pronta per l’Asia Pacific Cup. Primo test internazionale verso il Mondiale 2018

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La Nazionale Italiana di softball è in Australia da circa sei giorni per disputare l’Asia Pacific Cup. Si tratta di un torneo internazionale che si tiene a Sydney, nella splendida cornice del Sydney’s Blacktown International Sportspark, l’impianto che ospitò il torneo dei Giochi Olimpici del 2000. L’Italia sfiderà le padrone di casa dell’Australia, il team Aussie All-Stars, la Nuova Zelanda, Taiwan, Cina e Giappone. Un test importante: le ragazze del manager Enrico Obletter potranno misurarsi con le migliori potenze mondiali, iniziando il cammino che porterà alla rassegna iridata di Chiba (2-12 agosto) e, come obiettivo finale, a Tokyo 2020 (il Mondiale sarà il primo evento qualificante).

LE CONVOCATE DELL’ITALIA

Il torneo inizierà domani, con le azzurre che sfideranno Giappone e Australia. Negli scorsi, intanto, l’Italia ha già avuto modo di saggiare le rivali nipponiche e la Cina, in due partite amichevoli giocate su sette attacchi, indipendentemente dal punteggio. Due prove utili a prendere confidenza: le giocatrici italiane, infatti, hanno mostrato un po’ di ruggine, complice la pausa invernale, al cospetto di avversarie ben più blasonate. “Per la prima partita, considerato il jetlag e altri fattori, la prova è stata discreta, mentre nel secondo test abbiamo affrontato una macchina da guerra, contro la quale non siamo in grado di tenere il campo, specie con questa condizione fisica, con alcune ragazze che non scendevano in campo da settembre“, ha commentato Enrico Obletter, nelle parole riportate sul sito della FIBS. “A livello fisico siamo molto indietro, come i test medici che avevamo fatto nei mesi precedenti alla partenza ci avevano anticipato, e dovremo lavorare soprattutto su questo aspetto“.

Questo torneo ci sottopone a dei test che io e il mio staff vogliamo far affrontare alle ragazze, affinché soprattutto le più giovani capiscano qual è il livello che devono affrontare da qui in avanti“, ha proseguito Obletter. “In Europa non abbiamo molto da imparare. Per noi imparare significa affrontare squadre di questo calibro. Alla fine, dai maestri c’è sempre da imparare, anche quando ci asfaltano. Fare un’esperienza come questa contro quattro delle nazioni più forti al mondo è importante per dare subito, all’inizio del percorso verso Tokyo, un obiettivo da raggiungere alle ragazze in modo da poter verificare l’anno prossimo quanto sono migliorate nell’arco dei 365 giorni. Giocare a questi livelli deve far capire che il softball olimpico è un impegno annuale, non semestrale“.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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