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Rugby, Sei Nazioni 2018: l’Inghilterra ai raggi X. Un mix di esperienza e giovani per dare l’assalto al torneo

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L’Inghilterra che si appresta a sbarcare all’Olimpico di Roma per la prima sfida del Sei Nazioni di rugby conterà 34 elementi: in realtà le convocazioni del CT Eddie Jones per le prime due sfide riportano 36 elementi, ma contro l’Italia James Haskell e Joe Marler non potranno essere della partita poiché squalificati. Gli esordienti sono ben otto, ovvero gli estremi Nathan Earle ed Harry Mallinder, il mediano Marcus Smith, portato in rosa come apprendista, la seconda linea Gary Graham, la terza linea Zach Mercer, e le prime linee Lewis Boyce, Tom Dunn ed Alec Hepburn: vedremo se qualcuno di questi scenderà in campo già a Roma.

Andiamo a scoprire gli altri 26 elementi della Nazionale favorita per il successo finale, provando ad immaginare i 15 che saranno titolari domenica. Con tutta probabilità Sarà Mike Brown degli Harlequins l’estremo contro gli azzurri, mentre tra i trequarti resta compatto il duo del Bath (già visto all’opera in Champions Cup contro Treviso) formato da Jonathan Joseph ed Anthony Watson. Altro binomio certamente titolare sarà quello del Leicester, composto da Ben Youngs e George Ford, mentre grande attenzione bisognerà prestare ai centri dei Saracens, Owen Farrell ed Alex Lozowski, in predicato di essere inseriti nel XV che inizierà contro gli azzurri.

Nel reparto degli avanti praticamente certa la prima linea, composta da Mako Vunipola, dei Saracens, capitan Dylan Hartley, dei Northampton Saints, e Dan Cole, del Leicester. In seconda e terza linea, le formazioni che forniscono atleti alla Nazionale inglese sono sempre le stesse: facile che ci sia una maglia da titolare per Courtney Lawes (Northampton Saints), George Kruis (Saracens),  Chris Robshaw (Harlequins) e Sam Underhill (Bath Rugby). Qualche dubbio in più sul flanker, ma le ultime indicazioni darebbero favorito Joe Launchbury (Wasps).





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Foto: Profilo Twitter Six Nations

roberto.santangelo@oasport.it

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